“Distruttiva dei rapporti umani“, così è stata definita l’ira da Papa Francesco durante la catechesi in Vaticano. Proseguendo il ciclo su vizi e virtù il pontefice riflette sull’incapacità di accettare la diversità dell’altro, specialmente quando le sue scelte di vita divergono.
Le parole di Papa Francesco
Per Papa Francesco l’ira è un vizio che “non si arresta ai comportamenti sbagliati di una persona, ma getta tutto nel calderone: è l’altro, l’altro così com’è, l’altro in quanto tale a provocare la rabbia e il risentimento. Si comincia a detestare il tono della sua voce i banali gesti quotidiani, i suoi modi di ragionare e di sentire“. È importante il chiarimento tra le persone. “Il vizio ci terrebbe svegli al buio, a rimuginare le nostre ragioni e gli sbagli inqualificabili che non sono mai nostri e sempre dell’altro“.
Gesù ci fa pregare per le relazioni umane che sono un terreno minato: un piano che non sta mai in equilibrio perfetto. Il pontefice chiarisce che tutti siamo peccatori e che quindi dobbiamo imparare a perdonare l’altro. “Se infatti una persona non si arrabbiasse mai, se non si indignasse davanti a un’ingiustizia, se davanti all’oppressione di un debole non sentisse fremere qualcosa nelle sue viscere, allora vorrebbe dire che non è umana, e tantomeno cristiana. Esiste una santa indignazione».
“Conosciuta anche da Gesù, che non ha mai risposto al male con il male, ma nel suo animo ha provato questo sentimento e, nel caso dei mercanti nel Tempio, ha compiuto un’azione forte e profetica, dettata non dall’ira, ma dallo zelo per la casa del Signore. Il pensiero di Papa Francesco è rivolto alle vittime delle guerre in Medio Oriente e Ucraina: civili inermi la cui morte provoca un profondo dolore.