Il pensiero di Papa Francesco si volge ai giovani nella speranza di un futuro lontano dai conflitti. Per il pontefice occorre un sogno collettivo di pace e di cura per fronteggiare le sfide odierne che il mondo ci pone. Lo sottolinea incontrando nell’Aula Paolo VI le 137 Scuole di Pace da tutta Italia, seimila tra studenti, insegnanti e dirigenti scolastici.
Papa Francesco: “L’importanza di avere un sogno collettivo”
Per Papa Francesco “Serve coraggio e la creatività di un sogno collettivo che animi un impegno costante, per affrontare insieme le crisi ambientali, economiche, politiche e sociali che il nostro pianeta sta attraversando“. “Lo dico con il motto di Don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, che al ‘non mi importa’, tipico dell’indifferenza menefreghista, opponeva l”I care’, cioè il ‘mi sta a cuore’, ‘mi interessa’ . Che anche a voi stia sempre a cuore la sorte del nostro pianeta e dei vostri simili; vi stia a cuore il futuro che si apre davanti a noi, perché possa essere davvero come Dio lo sogna per tutti: un futuro di pace e di bellezza per l’umanità intera” aggiunge.
Passare dall’io al noi è l’imperativo che Papa Francesco ha indicato alle 137 Scuole di Pace provenienti da 94 città di 18 diverse regioni italiane. Il Pontefice ha invitato a camminare per le strade, “non sdraiati sul divano“, a usare bene i mezzi informatici, “non perdendo tempo sui social” e a pregare per la pace. “In un mondo globalizzato come questo, dove siamo tutti interdipendenti, non è possibile procedere come singoli individui che si prendono cura soltanto del proprio ‘orto’ per coltivare i propri interessi – ha puntualizzato – Occorre invece mettersi in rete e fare rete, entrare in connessione, lavorare in sinergia e in armonia“.