Il corteo funebre che si è svolto a Roma per celebrare le esequie di papa Francesco è un evento più raro di quanto si pensi. Non sempre infatti è previsto nel protocollo che la salma venga portata in corteo per la città. La capitale nella sua memoria storica ricorda prima dei funerali di Bergoglio solo due precedenti negli ultimi due secoli, che hanno segnato la storia di questo avvenimento: il corteo di papa Pio IX e quello di Pio XII.
Papa, il tragico corteo di Pio IX
Il corteo di papa Pio IX è avvenuto in un momento molto delicato della storia italiana ovvero il Risorgimento. Pio IX, al secolo Giovanni Maria Battista Pietro Pellegrino Isidoro Mastai-Ferretti, ebbe il pontificato più lungo della storia, ben 31 anni, e visse il momento della breccia di Porta Pia.
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Il suo fu un atteggiamento di profonda chiusura verso l’Unità di Italia, che minava il suo status di papa-re, e osteggiò in qualunque modo questo processo come con il famoso “non expedit“, un documento da lui emanato in cui sconsigliava fortemente di partecipare alla vita politica della neo nata Italia o con la scomunica a Vittorio Emanuele II. Continuò fino alla morte nel 1878 a definirsi un “prigioniero dello stato“.
Pio IX non era per questo ben visto da molti, ma i fedeli che lo amavano in quanto papa desideravano porgergli comunque un ultimo saluto. Così venne organizzato un corteo notturno a Roma. Già da Castel Sant’Angelo una folla di anticlericali protestava davanti ai cancelli e lungo tutto il corteo vennero lanciati sassi e altri oggetti contro il feretro. Addirittura la folla assalì le guardie e si rischiò che la bara con il corpo del papa finisse nel Tevere.
Papa, Pio XII: un corteo svolto con “poca attenzione”
La storia del funerale di Pio XII è molto diversa dalla precedente, ma per come si è svolta rientra nei motivi per cui non sono molti i cortei funebri papali. Pio XII, il cui nome era Eugenio Pacelli, fu il papa degli anni della Seconda Guerra Mondiale e dei lunghi mesi dell’occupazione nazista in Italia. Molto amato per le sue posizioni antibelliche, gli venne conferito il titolo di “Pastor Angelicus“. Quello però che successe dopo la sua morte non fu però ugualmente onorevole.
La sua fu un’agonia lunghissima, seguita poi dallo scandalo di alcune foto che lo ritraevano morente e che uscirono prima del suo decesso, facendo credere ai fedeli che il papa fosse morto. Il dott. Lisi, che si occupava del pontefice e che aveva pubblicato queste foto, era stato anche incaricato di occuparsi dell’imbalsamazione del corpo. Lisi sperimentò una sua tecnica che si rivelò però fallimentare che consisteva in un intruglio di erbe che lui stesso diceva essere lo stesso utilizzato per il corpo di Gesù.
Il feretro passò in corteo in mezzo ad enormi ali di folla, ben mezzo milione di persone, ma all’interno della bara papa Pacelli andava decomponendosi velocemente, a causa del metodo di imbalsamazione sbagliato. Dal feretro proveniva un odore assai sgradevole e si dice che prima di partire per il corteo questo odore abbia fatto svenire alcune guardie svizzere. E quando si aprì la bara per procedere con l’ostensione, il corpo era ormai tumefatto, gonfio e alcuni tessuti erano addirittura esplosi.
Fortunatamente vennero chiamati subito degli esperti di medicina legale, che praticarono una nuova imbalsamazione che rimise in sesto la martoriata salma del papa, che venne poi deposta in un sepolcro delle Grotte Vaticane, accanto a quella che si crede essere la tomba di San Pietro, individuata proprio durante il suo pontificato.
Papa Francesco, il suo corteo
Papa Francesco è stato accompagnato con un immenso corteo questa mattina. 250 mila persone hanno reso omaggio al pontefice recentemente scomparso, che ha scelto Santa Maria Maggiore come luogo del suo eterno riposo. Nonostante l’elevatissima presenza, che comprende anche moltissimi capi di stato, il Papa ha voluto che i suoi funerali si celebrassero nella maniera più semplice e umile possibile.
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