Non sembra esserci pace per la giovane che lo scorso luglio ha subito un terribile stupro di gruppo a Palermo, per poi essere continuamente attaccata e insultata per aver denunciato. Oggi la ragazza è stata costretta a recarsi nuovamente dalle forze dell’ordine per proteggersi da una nuova presunta aggressione.
Al centro della vicenda vi sarebbe un ragazzo, da lei nominato durante le deposizioni e denunciato per un’altra violenza. accompagnato da sua madre. I due l’avrebbero immobilizzata e affrontata per convincerla e costringerla a ritrattare le accuse. Un’aggressione che però non ha fermato la vittima, che non si è fatta spaventare né convincere. La giovane ha raccontato di essere stata minacciata con un coltello e trascinata dentro un’abitazione nel rione Ballarò di Palermo.
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Palermo: le parole della giovane
“Se sono ancora viva è solo per un motivo, perché dopo il male che la gente mi ha fatto o crede di avermi arrecato è convinta che cederò, ma io proprio per questo principio la soddisfazione non ve la darò mai” ha affermato la ragazza palermitana. La giovane commenta la nuova denuncia per le presunte minacce ricevute da un ragazzo minorenne e da sua madre: “Per la sfortuna di molti sono ancora viva. L’unica cosa che penso è che ogni volta che non posso uscire, ogni volta che penso di dovere vivere in un altro posto non riesco a realizzarlo, per quanto Palermo mi faccia male ci ricasco sempre a volerci tornare. È vero che Palermo mi ha fatto del male ma la sento così mia che ogni volta che mi allontano… non ci riesco” scrive sui social.
Le indagini dei carabinieri di Palermo
In compagnia della giovane durante l’aggressione era presente il suo fidanzato, che ha testimoniato al veridicità di quanto detto dalla sua ragazza. Il giovane sarebbe stato immobilizzato durante il confronto e una volta riuscito a liberarsi è immediatamente corso dai carabinieri per raccontare quanto accaduto e chiedere a questi di intervenire. Poco dopo in questura sono giunti anche la ragazza con i due aggressori.
Ora i carabinieri di Palermo stanno tentando di ricostruire quando accaduto e la dinamica della presunta aggressione. Al vaglio le telecamere della zona dove sarebbe avvenuta l’aggressione e dove i due fidanzati sarebbero stati trattenuti.
Il processo per lo stupro di gruppo
La giovane di Palermo ha subito l’orribile violenza lo scorso 7 luglio da parte di sette ragazzi tra i 17 e i 22 anni. La ragazza si trovava in compagnia di una sua amica ed aveva bevuto diversi cocktail. Durante la serata ha incontrato Angelo Flores e poi è stata condotta fuori dal locale. I sette, in compagnia della giovane, sono stati ripresi da diverse telecamere di videosorveglianza e dai vari telefonini utilizzati per riprendere la violenza.
La ragazza è stata poi portata in una zona appartata in cui ha avuto luogo la violenza. La giovane ha raccontato di aver più volte detto “no“, di essersi fermamente opposta alla violenza e di non trovarsi nelle condizioni adatte per poter dare il suo consenso. I sette giovani hanno sempre testimoniato che la giovane fosse lucida e in grado di comprendere ciò che le stava accadendo. Per ora l’unico condannato è il ragazzo che all’epoca dell’aggressione era minorenne, che dovrà scontare otto anni e otto mesi di reclusione. Il prossimo 19 aprile è in programma l’udienza preliminare nei confronti degli altri sei componenti del branco.
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