Una donna di 57 anni, residente in un condominio di Padova, è stata costretta a rivolgersi alle forze dell’ordine per porre fine agli atti persecutori di un vicino di casa, un uomo di 62 anni, che continuava a perseguitare lei e la sua famiglia, arrivando anche a minacciarli. La vita in un condominio non è semplice, è un dato di fatto, ma spesso e volentieri le semplici liti tra vicini di casa possono trasformarsi in vere e proprie tragedie.
Anche in questo caso, l’intervento delle forze dell’ordine si è dimostrato quasi un “salva vita“, poiché l’uomo è stato trovato in possesso di ben 11 armi da fuoco (sette fucili e quattro pistole) e 108 munizioni. Un arsenale di tutto rispetto, immediatamente sequestrato dai carabinieri di Padova, che hanno anche proceduto con un ammonimento nei confronti del 62enne, con l’accusa di atti persecutori nei confronti dei suoi vicini di casa.
Padova, la condotta aggressiva e diffamatoria dell’uomo
Voci troppo alte a tarda sera, tacchi utilizzati all’interno dell’abitazione, mobili spostati continuamente, questi gli elementi che hanno convinto il 62enne di Padova a dare inizio alla sua persecuzione nei confronti dei vicini di casa. Aggressioni verbali, minacce, offese, insulti, provocazioni e calunnie del tutto immotivate, che avevano convinto il nucleo famigliare a cercare di evitare di incontrare l’uomo all’interno degli spazi condominiali.
Un vero e proprio incubo che peggiorava di giorno in giorno. Si sono rivelati totalmente inutili, infatti, i tentativi della 57enne di spiegare al suo vicino di casa che la fonte di quei rumori tanto fastidiosi non erano loro. Il 62enne non ha voluto sentire ragioni, tanto da iniziare a prendersela anche con gli anziani genitori della donna, anche loro residenti nell’appartamento della figlia. Una situazione insostenibile, che ha raggiunto il suo apice nel momento in cui l’uomo ha minacciato di morte la madre della 57enne.
In poco tempo è scattato l’esposto alla Questura di Padova. Ad occuparsi del caso la squadra amministrativa della divisione polizia amministrativa e sociale e della divisione polizia anticrimine, che ha dato esecuzione all’ammonimento per atti persecutori e al provvedimento del Questore di Padova Marco Odorisio.
