Tra le principali preoccupazioni dell’OMS figurano quattro malattie sessualmente trasmissibili (IST) completamente curabili: sifilide, gonorrea, clamidia e tricomoniasi, responsabili di oltre un milione di infezioni al giorno, soprattutto nelle Americhe e in Africa. Nonostante sussistano terapie efficaci per trattare tali patologie, le scarse risorse di alcuni paesi unite alla dilagante ignoranza sull’argomento sta causando un aumento vertiginoso del numero di casi in tutto il mondo.
L’OMS ha riportato un aumento significativo dei contagi di sifilide negli adulti e nelle donne in gravidanza, con oltre otto milioni di diagnosi registrate in un anno nelle persone di età compresa tra 15 e 49 anni. Inoltre, è stato evidenziato un aumento della resistenza multiresistente alla gonorrea. Nel 2023, su 87 Paesi monitorati per la resistenza antimicrobica, ben 9 hanno segnalato livelli elevati di resistenza al ceftriaxone, il trattamento standard per la gonorrea.
L’HIV continua a mietere vittime
Sebbene vi siano stati lievi segnali di miglioramento per quanto riguarda l’HIV, con una riduzione dei contagi da 1,5 a 1,3 milioni tra il 2020 e il 2022, il numero di decessi correlati rimane elevato, con 630 mila morti nel 2022, di cui il 13% in bambini sotto i 15 anni. Rispetto agli anni 80, la medicina ha fatto grandi passi avanti nel tenere sotto controllo il virus, e nonostante non esista ancora un vaccino o una cura definitiva alla malattia, ad oggi una diagnosi da HIV non rappresenta più una condanna a morte come in passato, e, con le terapie adeguate, è possibile godere di una qualità della vita paragonabile a quella di chi non ne è affetto.
Nonostante la gravità della situazione, ci sono anche delle buone notizie. L’OMS ha certificato l’eliminazione della trasmissione da madre a figlio dell’HIV e della sifilide in 19 Paesi, mentre il Botswana e la Namibia stanno facendo progressi significativi verso l’eliminazione dell’HIV. A livello globale, la copertura del trattamento dell’HIV ha raggiunto il 76%, e gli sforzi continuano per aumentare la vaccinazione e il test dell’HPV tra le donne sieropositive.
L’arma migliore per combattere le malattie sessualmente trasmissibili: l’educazione
Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato l’importanza di affrontare queste malattie con urgenza, affermando che “abbiamo gli strumenti per porre fine a queste epidemie come minacce per la salute pubblica entro il 2030“. Tuttavia, ha enfatizzato la necessità che i Paesi compiano ogni sforzo possibile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati, a partire dal fornire le corrette informazioni alle persone, facendo in modo da renderle consapevoli dei rischi ma anche delle caratteristiche di tali virus.
Proprio per questo motivo, anche nel nostro paese risulta essere estremamente importante implementare dei programmi di educazione sessuale all’interno delle scuole. La valanga di disinformazione prodotta online non aiuta a fermare il contagio, e il disinteresse sull’argomento, dato proprio da quei farmaci che rendono tali malattie sotto controllo e non le fanno sembrare pericolose, porta molte persone a credere che, almeno nel nostro paese, il contagio sia un evento raro e non serva preoccuparsene. Fornire i giovani degli strumenti corretti per affrontare tali situazioni, risulta essere, ad oggi, l’unica arma utile a contrattaccare tali virus e ridurne la pericolosità a livello globale.