Un traguardo, quello conquistato dalla longeva band, che merita senza dubbio un degno riconoscimento. Così, il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha reso omaggio ai Nomadi, in occasione del 60° anniversario di costituzione del gruppo. Una storia che ha dell’incredibile, quella nata nel 1963 dalle note di uno dei fondatori, il tastierista Beppe Carletti, il quale ci ha tenuto a precisare al Presidente che il gruppo “è il secondo al mondo come longevità, dopo i Rolling Stones. Stiamo aspettando che smettano per diventare primi”. Un vero e proprio testa a testa a suon di sound, quindi, che non conosce perdenti ma soltanto vincitori.
60 anni dei Nomadi: la storia
La storia di uno dei gruppi più noti del panorama musicale italiano e non solo ha inizio nel 1961 dal sogno di due ragazzi emiliani, Beppe Carletti e Augusto Daolio. Il loro incontro decreterà, infatti, nel 1963 l’inizio di tutto: I Monelli cambieranno il proprio nome nei Nomadi. Questo è il primo e più fondamentale dei cambiamenti che decreteranno poi il successo travolgente del gruppo. Nonostante il via vai di componenti, che entravano ed uscivano, la collaborazione con l’ancora sconosciuto Francesco Guccini permette a I Nomadi di dare vita ad alcuni tra i più grandi capolavori della musica italiana e di conoscere, tra gli anni ’70 ed ’80, il trionfo assoluto.
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Un cammino, quello dei Nomadi, lastricato di straripanti successi ma anche di intenso dolore, come quando nel 1992 la band ha detto addio al bassista Dante Pergreffi, scomparso in tragiche circostanze, e al pilastro Augusto Daolio, deceduto a causa di una malattia incurabile. Due eventi che hanno permesso il realizzarsi di una vera e propria catarsi, consentendo al gruppo di rinascere dalle proprie ceneri con l’ingresso, negli anni ’90, di nuovi componenti.
60 anni dei Nomadi: “Uno Straordinario percorso”
Oggi, i Nomadi, composti da Cico Falzone alle chitarre, Daniele Campani alla batteria, Massimo Vecchi al basso, Sergio Reggioli al violino e, solo dal 2017, Yuri Cilloni come cantante, hanno celebrato in Quirinale il 60° anniversario al cospetto di Sergio Mattarella. Il presidente si è congratulato con ognuno dei membri e non ha mancato di esprimere sincera stima nei confronti dello “Straordinario percorso” compiuto.
Nomadi: 6 anni fa l’addio a Chester Bennington
Sei anni fa, moriva il frontman dei Linkin Park, Chester Bennington, lasciando dietro di sé un dolore incolmabile per il mondo della musica
La sua morte ha sconvolto il mondo della musica tutto, che continua ancora oggi a trovare consolazione solo tra le note delle sue composizioni e nel ricordo del suo carismatico ed unico talento. Sei anni fa, più precisamente il 20 luglio 2017, Chester Bennington diceva addio alla vita nella sua casa di Palos Verdes Estates, in California. Appena due mesi prima, aveva vissuto il lutto straziante causato dalla morte dell’amico fraterno Chris Cornell, anch’egli morto suicida per impiccagione.
Due circostanze a dir poco tragiche che hanno indotto nel 1974, il sociologo David Phillips a descrivere la morte Chris Bennington come il verificarsi di un “effetto Werther”, ad indicare proprio l’effetto “imitativo” del suicidio. Il nome rimanda al capolavoro letterario di Johann Wolfgang Goethe, intitolato
“I Dolori Del Giovane Werther” in cui si narra di un’amore a tal punto infelice da spingere il protagonista al suicidio.
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