Mediterraneo, continua la conta dei morti dei due naufragi: 12 vittime e 15 dispersi

Nella giornata di ieri sono avvenuti due naufragi nel mar mediterraneo, uno al largo della Grecia e uno di Malta. Le vittime più giovani sono quattro bambine, cadute in mare e non sopravvissute

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Il Mar Mediterraneo continua a macchiarsi di rosso, a causa delle morti in mare di migranti che cercano di raggiungere le coste dell’Europa su imbarcazioni poco sicure e non adatte al trasporto di passeggeri. Interi giorni in mare, sotto il sole cocente di giorno e avvolti dal freddo più gelido della notte, che troppo spesso si concludono tragicamente. Nella giornata di ieri due naufragi sono stati registrati al largo della Grecia e di Malta.

In totale le vittime finora confermate sono 12, tra cui quattro bambine. Un bilancio da incubo che riapre il dibattito sulla sicurezza dei migranti, troppo spesso vittime dei viaggi della speranza. Nel naufragio avvenuto al largo delle coste maltesi vi sarebbero ancora circa quindici dispersi in mare, ma le operazioni di salvataggio risultano complesse a causa del comportamento instabile del mare.

I due naufragi nel mar Mediterraneo

Nel naufragio al largo delle coste della Grecia, nel mar Mediterraneo, sono stati recuperati i corpi di tre sorelline di 5, 7 e 10 anni. I corpi delle tre minori sono stati rinvenuti su una spiaggia rocciosa dell’isola di Chios, come ha riportato Kathimerini. Le tre bambine sono le uniche vittime registrate. Sono invece state tratte in salvo 19 persone, tra cui la madre delle tre sorelline, che ora dovrà convivere col fardello della morte in mare delle sue figlie.

La situazione al largo di Malta, a circa 30 miglia da Lampedusa, è invece più complessa. Per ora i morti confermati sarebbero 19, ed anche in questo caso a perdere la vita in mare c’è anche una bambina. Non è chiaro però il numero esatto di dispersi. Si ipotizza che siano ancora in mare circa 15 persone, mentre altre 23 sono già state tratte in salve e fatte sbarcare a Lampedusa. Alcune delle vittime sono decedute per ipotermia durante il trasporto della guardia costiera.

Le operazione di recupero degli altri dispersi sono rese molto più complesse a causa delle condizioni proibitive del mar Mediterraneo. Tra i 15 dispersi vi sarebbero anche tre minori. Tra le persone tratte in salvo, sedici sono già state trasferite nell’hotspot di Imbriacola, mentre altri tre individui sono ancora ricoverati in ospedale in condizioni gravi.

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