L’uomo, 43enne dirigente di una struttura di Infettivologia a Milano, si trova ora ai domiciliari con accuse molto gravi a suo carico
Durissime le accuse imputate dal gip di Milano, Giulio Fanales, ai danni del 43enne dirigente medico del reparto di Infettivologia del centro Crh-Mts di ATS Milano Città Metropolitana, ora agli arresti domiciliari.
Negli atti, forniti dal gip alla Procura di Milano, vengono descritte le violenze fisiche e verbali compiute ai danni delle giovani pazienti. Fanales ha parlato di «spiccata capacità a delinquere da parte del medico e nessun segno di scrupolo in merito alla scelta delle vittime, generalmente ragazze psicologicamente fragili». L’accusa, si legge, ha sottolineato la tendenza, da parte di D’Annunzio, a «instaurare rapporti di fiducia per poi agire nel suo intento illecito nei momenti più opportuni».
Ad aggravare la posizione dell’imputato, stando a quanto riportato dal gip, ci sarebbe il proseguimento delle azioni criminali e delle molestie: «Nonostante i ripetuti ammonimenti da parte del responsabile del centro medico».
D’Annunzio avrebbe svolto anche visite a casa. Il gip ha aggiunto che «dal modus operandi con cui l’imputato ha realizzato le condotte si evince pure il grave pericolo che tali episodi siano destinati inevitabilmente a ripetersi ogniqualvolta l’indagato si trovi di fronte ad una paziente di sesso femminile».