Se il lavoro fosse una relazione tossica: guida semi-seria per capirlo

Affrontare un ambiente di lavoro tossico non è facile, ma ci sono cose che si possono fare per sopravvivere. Ansia e stress non devono minare la fiducia in se stessi, quindi testa alta e trovare la forza di troncare con le red flag lavorative

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Come le relazioni sentimentali anche un ambiente di lavoro potrebbe essere o diventare tossico. Di certo, la presenza costante di un’atmosfera ricca di negatività, e colleghi non predisposti a collaborare tra loro oltre a superiori che non ispirano fiducia, incoraggiamento, sono un cocktail letale per soffrire la propria quotidianità. Se poi ci si aggiunge un carico di lavoro insostenibile e scontri continui di opinione, allora diventa inevitabile essere costantemente irascibili e insoddisfatti.

Lavorare in un contesto di questo tipo fa sentire psicologicamente insicuri e si arriva a sviluppare un’ansia da prestazione senza eguali, dove sembra di non riuscire mai a raggiungere i propri obiettivi. E così, via ai pianti per sfogarsi nel tragitto per raggiungere il proprio ufficio fino a finire le forze per affrontare una nuova giornata lavorativa. Una serie di allarmi da non sottovalutare se si vuole andare in ferie serenamente e riuscire a raggiungere appagamento dalle proprie capacità.

Come per quanto riguarda un partner, inizialmente sembra tutto rose e fiori, solo cn il passare del tempo iniziano ad affiorare sempre più aspetti negativi che incutono una certa pressione. Non sempre è semplice però capire se ci si trova in un ambiente di lavoro tossico, soprattutto quando si tratta di lavoratori alle prime armi, che possono credere nella normalità di tali ambienti. Mentre, altri potrebbero pensare di essere loro stessi il problema.

Come fare quindi a riscattarsi, riconoscere un lavoro tossico nonché cercare di capire come sfruttarlo? Il primo indizio è di certo la mancanza di confini tra vita lavorativa e vita privata. Ad esempio, lavorando fino a tardi regolarmente, rispondendo a messaggi ed e-mail a qualsiasi ora, rimanendo sempre e comunque reperibili.

Un secondo campanello d’allarme è la mancanza di fiducia tra colleghi e leader, dove tutto sembra una strategia o un sotterfugio per ottenere vantaggi. In un ambiente lavorativo tossico, inoltre, lo spazio per concedersi qualche piccolo errore è inesistente. Se si sbaglia, si paga e non si hanno all’orizzonte occasioni per rimediare. Da qui, l’inizio della fine: colleghi affannati dalla competitività e accecati dalla voglia di eccedere fino a non esitare a fare lo sgambetto a qualcuno.

E’ in questi momenti che occorre armarsi di sana furbizia per non cadere nei tranelli e uscirne puliti sfruttando le occasioni, mentre si cerca di analizzare le situazioni per valutare la salubrità di un posto di lavoro osservando l’atteggiamento di chi ci lavora.

Si, ok, ma come si sopravvivere a lungo andare? Bene, se si vuole tenere banco e non cambiare lavoro, in un ambiente di lavoro tossico bisogna imparare a muoversi, mettendo in atto alcuni escamotage.

Individuare i colleghi sani, ma non innamorarsene

Nei luoghi di lavoro tossici si possono incontrare persone di ogni tipo: dalle egoiste egocentriche senza fondo, alle giudicanti come se si stesse partecipando ad un talent show, nonché alle più manipolatrici, esattamente come i partner da red flag sventolante anche senza vento. Anche se sembra impossibile, in mezzo ai colleghi si nascondono dei potenziali alleati, delle chicche che potrebbero cambiare radicalmente la tua percezione del lavoro. Per gestire un ambiente negativo, è importante quindi trovare delle persone di cui fidarsi, a cui offrire il proprio supporto e da cui riceverlo, così da potersi sfogare e spalleggiare al bisogno. Una cosa però resta fondamentale: mantenere il cuore fuori dalle relazioni lavorative, altrimenti ci si dà la cosiddetta “zappa sui piedi“.

Rimanere concentrati sul proprio futuro

In un ambiente malsano, il gossip è all’ordine del giorno, e i colleghi non attendono altro che un possibile passo falso per buttare fuori qualcuno ed eliminare competitor. Cosa fare? Passi lunghi e ben distesi. Non lasciarsi distrarre dal lavoro, e non unirsi soprattutto ai pettegolezzi, perché si corre il rischio di finire nel vortice delle “vipere” compromettendo la fiducia degli altri nei propri confronti. Quindi, focus sulle attività da svolgere senza distrazioni.

Tenersi stretti gli amici e più stretti i nemici

I luoghi di lavoro tossici si articolano all’insegna della competizione, dove sembra non ci sia mai tempo per godersi dei piccoli traguardi raggiunti e dove sembra non sia mai opportuno essere soddisfatti. Non ci si sente mai abbastanza e ci si potrebbe trovare circondati da colleghi che pur di fare bella figura, scavalcano, affondano e incastrano gli altri, rubando idee e meriti per emergere. Ecco, di nuovo: passi lunghi e ben distesi. E’ doveroso non abbassarsi mai ad un tale infimo livello di manipolazione bensì “neutralizzare” e disinnescare la dinamica con la pura e classica gentilezza. Quindi, tenersi stretti gli amici e più stretti i nemici, anche se potrebbe sembrare controproducente.

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