Esplosione a Roma, qualità dell’aria e rischi per la salute: come comportarsi

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Come una bomba“. E’ così che il direttore regionale dei Vigili del fuoco del Lazio, Ennio Aquilino, ha descritto la potenza dell’esplosione del distributore di gpl di via dei Gordiani, zona Prenestino a Roma. Poco dopo le 8, un forte boato ha investito tutto il quadrante orientale della città e il cielo si è illuminato da una palla di fuoco ed è divenuto plumbeo da un’alta colonna di fumo nero. Un incidente che ha registrato un bilancio feriti in continuo aggiornamento e che al momento è fermo a quota 50, di cui due in pericolo di vita.

Le fiamme si sono propagate rapidamente agli edifici circostanti e l’onda d’urto ha investito le case più vicine. La zona, alla periferia est della Capitale, è stata completamente isolata e è stata necessaria l’evacuazione del vicino centro sportivo, che ospita anche un centro estivo e ha riportato gravi danni, e due palazzi residenziali.

E’ stato subito attivato, da parte dell’Arpa, il monitoraggio della qualità dell’aria nell’area interessata dall’esplosione. Dal V Municipio fanno sapere che tra le priorità ci sono “le famiglie che sono fuori casa”, mentre Caritas ha fornito pasti e accolto le persone più vicine al luogo dell’evento nelle parrocchie della zona.

Esplosione Roma, cosa raccomanda la Protezione civile

La Protezione civile ha immediatamente attivato il monitoraggio della qualità dell’aria da parte di Arpa Lazio, e ha raccomandato, a titolo precauzionale, di non sostare nei pressi dell’area interessata e di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti.

Esortazioni che fanno eco alle raccomandazioni diramate dell’ASL Roma 2, invitando i cittadini a seguire le indicazioni per limitare l’esposizione ai fumi e ai prodotti della combustione potenzialmente dannosi per la salute. Tra queste, la Protezione civile invita fortemente a rimanere all’interno delle abitazioni nelle aree limitrofe o a distanza fino a tre chilometri dal luogo dell’esplosione, oltre a continuare a tenere chiuse le finestre e di disattivare gli impianti di ventilazione, come condizionatori, ventilazione meccanica controllata, cappe aspiranti. Il tutto per evitare l’immissione di aria esterna insalubre.

Si aggiungono poi i consigli rilegati alla circolazione. Meglio evitare l’utilizzo di veicoli perché la circolazione con finestrini aperti o sistemi di ventilazione attivi potrebbe aumentare il rischio di inalazione di sostanze irritanti. E, infine, si raccomanda di astenersi dal consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati in zona, fino a nuova comunicazione diramata. Chiaramente si tratta di raccomandazioni che devono essere prese in considerazione con particolare attenzione da parte dei soggetti più vulnerabili, come neonati, bambini e adolescenti, persone anziane oltre che da chiunque sia affetto da patologie croniche, cardiovascolari o da condizioni immunodepressive e donne in gravidanza.

La protezione civile e l’Usl inoltre, ricordano che in caso di comparsa di sintomi respiratori acuti, come difficoltà respiratoria, tosse persistente, bruciore oculare e nausea, è necessario contattare tempestivamente il medico di medicina generale o, in caso di emergenza, direttamente il numero unico 112.

I rischi per la salute

Il Gpl è una miscela di propano e butano, e se inalato in alte concentrazioni può provocare vari sintomi come nausea, vertigini, disturbi neurologici, perdita di coscienza e, nei casi più gravi, asfissia. Il contatto diretto con il liquido criogenico può inoltre causare ustioni da freddo e gravi lesioni cutanee. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), ha diramato varie informazioni da tenere a mente soprattutto se ci si trova nella zona interdetta dall’esplosione avvenuta al distributore di carburante.

I rischi per la salute – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – si presentano anche in assenza di fiamme visibili, poiché il gas è incolore, più pesante dell’aria e può accumularsi in aree basse come cortili o locali interrati, creando sacche pericolose anche a distanza di tempo dall’evento“. La Sima, infatti, invita i residenti e i lavoratori della zona interessata invita ad indossare mascherine Ffp2 in caso di uscita.

Secondo gli esperti, l’esplosione ha provocato la dispersione nell’aria di fumi e particolati fini liberate dalla combustione. Si tratterebbe di sostanze che anche a basse concentrazioni, “possono irritare le vie respiratorie, peggiorare condizioni preesistenti come asma o bronchiti, e aumentare il rischio cardiovascolare acuto e cronico“. In particolare, la Sima specifica che in presenza di sintomi quali irritazione oculare, tosse persistente, cefalea, stanchezza anomala o difficoltà respiratorie, è bene rivolgersi tempestivamente al medico o al centro antiveleni. “È utile che le autorità eseguano un monitoraggio della qualità dell’aria e, se indicato, dispongano controlli ambientali su suolo e acque di spegnimento“.

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