A partire dall’anno scolastico 2024/2025 la regione Lombardia sperimenterà la nuova riforma dell’istruzione professionale inclusa nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) introducendo novità interessanti per molti studenti.
I ragazzi che decideranno di intraprendere il percorso di studi in un istituto tecnico o professionale avranno la possibilità di completare il ciclo di studi in meno tempo, ottenendo il diploma in 4 anni invece che 5. Un vantaggio notevole, che permetterà agli studenti di risultare maggiormente competitivi nel mondo del lavoro.
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Diploma, più competenze lavorative in meno tempo
Agli studenti che si diplomeranno in 4 anni verrà inoltre fornita la possibilità di accedere prima a istituti tecnologici superiori post diploma (ITS academy), in modo da completare prima gli studi. Il nuovo formato scolastico non farà sconti sui programmi degli anni passati, ma li condenserà in un tempo minore, potenziando le materie di base.
Dal punto di vista lavorativo il nuovo formato comprenderà un apprendistato formativo, l’alternanza scuola-lavoro e lezioni tenute da esperti di vari settori lavorativi, in modo da ampliare l’offerta didattica. Anche la possibilità di scambi linguistici e culturali verrà potenziata, offrendo agli studenti la possibilità di fare viaggi e stage all’estero.
Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, ha ammesso di essere fortemente a favore della delibera della regione Lombardia, vedendovi un cambiamento capace di affrontare la continua evoluzione del mercato del lavoro.
Diploma: indirizzamento al lavoro, e la cultura?
Il ministro afferma di apprezzare la novità considerandola come un modo per rendere più efficaci i percorsi di studio, avvicinando gli studenti al mondo del lavoro, e riducendo la distanza tra il mondo produttivo e le competenze che vengono fornite agli studenti dal sistema scolastico.
Resta però da vedere che tipo di impatto tale novità potrà avere sulla preparazione degli studenti al momento del diploma. Infatti, se sul piano lavorativo la riduzione degli anni di studio potrà risultare una novità interessante, resta comunque importante domandarsi che tipo di effetto potrà avere sul bagaglio culturale dei ragazzi.
Secondo uno studio dell’Università di Bologna, i giovani sarebbero sempre più incapaci di produrre e comprendere testi scritti in un italiano corretto. Pertanto, risulta sempre più imperativo che le riforme scolastiche non concentrino la propria attenzione solo sulla struttura dei programmi scolastici, ma soprattutto sui metodi di insegnamento, che ad oggi risultano ancora inefficaci.
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