L’Isola del Giglio ricorda il 12esimo anniversario del naufragio della Costa Concordia. Nella notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012 morirono 32 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
Costa Concordia: la ricostruzione dei fatti
Conosciuta ormai come il Titanic italiano, il naufragio della Costa Concordia è uno dei capitoli più tristi della cronaca nazionale. Salpata dal porto di Civitavecchia con 4.229 persone a bordo, la crociera “Profumo d’agrumi” era diretta a Savona. Verso le 21:45 e cinque secondi del 13 gennaio 2012, il comandante Francesco Schettino urla “hard to port”, “tutta la barra a sinistra”. L’ordine arriva troppo tardi e la nave urta subito dopo il gruppo di scogli, Le Scole, nei pressi dell’Isola del Giglio.
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Accortosi di essere troppo vicino all’isola per un errore di calcolo, il comandante concentra una serie di ordini: “Hard to starboard” (“tutta la barra a dritta”), poi barra al centro, ma il timoniere Rusli Bin capisce male e accosta invece a dritta. Da quel momento la Costa Concordia riporta l’apertura di una falla lunga circa 70 metri sul lato di sinistra della carena. L’acqua si riversa nella falla e mette fuori uso i motori e i generatori a gasolio, causando un blackout. Il ponte zero si riempie di acqua, mentre i passeggeri – ormai nel panico – si radunano ai punti di riunione.
Una volta che la Concordia riuscì a mettersi in contatto con la Capitaneria di porto di Livorno, il capitano Schettino sminuisce la situazione, senza menzionare la falla e l’allagamento. Solo alle 22:31 il capitano ordina l’evacuazione del personale che si trova nelle aree allagate e due minuti dopo viene lanciato il segnale composto sette fischi brevi e uno lungo che indica l’emergenza generale. Alle 22:54, dietro la richiesta della Capitaneria di Livorno, viene ordinato l’abbandono della nave e dalle registrazioni telefoniche è emerso che Schettino aveva già lasciato la nave prima che tutti i passeggeri fossero tratti in salvo. Alle 00:42 la Costa Concordia è abbattuta sul lato di dritta, interamente sommerso, con uno sbandamento prossimo ai 90°.
In quella terribile notte morirono 32 persone: 18, mentre stavano attraversando il corridoio trasversale per spostarsi da sinistra a dritta scivolano nella zona allagata del ponte 4 o nei vani ascensori, perdendo la vita. Altre 14 persone, cadute in mare dal lato di dritta del ponte 4, annegano dopo essere state risucchiate sott’acqua dal gorgo prodotto dal rovesciamento della nave.
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