Consulta: rivoluzione per le udienze, più dialogo tra le parti 

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La nuova procedura ricalca molto quella delle corti europee e anglosassoni. Le disposizioni prenderanno il via a partire dal 21 giugno

Cambiano le regole per lo svolgimento delle udienze della Corte costituzionale italiana. La nuova procedura è molto simile a quella già adottata nelle corti europee ed anglosassoni, dove è previsto un maggiore dialogo fra giudici e avvocati e non solo la lettura di relazioni già scritte, come avveniva, invece, in Italia. 

Questa è una delle principali novità che emergono dalla modifica alle “Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale”, approvate la scorsa settimana dalla Consulta e pubblicate oggi nella Gazzetta Ufficiale. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dall’udienza del 21 giugno 2022. 

Le novità 

Cinque giorni prima di ogni udienza, il giudice relatore potrà rivolgere delle domande scritte gli avvocati che prendono parte alla sua causa. La relazione iniziale che solitamente si legge in ogni udienza sarà sostituita da una sintetica introduzione non superiore a cinque minuti, che sarà letta dal giudice. 

Nel corso della seduta, ciascun avvocato avrà disposizione circa un quarto d’ora per esporre la propria difesa e rispondere alle domande scritte del relatore. Ciascun giudice avrà poi il diritto di interloquire direttamente con gli avvocati, interrompendoli con obiezioni e ulteriori domande, arricchendo la discussione della causa.

Con queste modifiche l’udienza diventerà molto più vivace e più utile ai fini della decisione che poi dovrà prendere la corte all’interno del processo. 

La spinta di Amato alla riforma

La decisione di proporre nuove regole per lo svolgimento delle udienze è stata presa il 24 maggio scorso. La spinta al cambiamento è stata proposta da Giuliano Amato, proponendo procedure simili al modello americano e delle Corti europee. 

«Mi piacerebbe vedere nel giudizio costituzionale un vero dialogo durante le udienze. C’è ogni tanto qualche cenno, ma se penso alla Corte Suprema americana o anche alle nostre Corti europee, mi sento molto più indietro», aveva dichiarato Amato in un’intervista a Donatella Stasio sull’Annuario 2021 della Corte Costituzionale. 

«Io amo molto l’udienza come si svolge davanti alla Corte suprema Usa ma anche davanti alla Corte di Lussemburgo, la Corte di giustizia europea, fatta di domande dei giudici che interrompono gli avvocati – ha poi detto in altre occasioni il giurista italiano – Davanti alla Corte suprema un avvocato, se riesce a parlare tre minuti senza essere interrotto, ha già parlato troppo. Questo esige una forte preparazione di tutti sul tema, ma certo rende la cosa più viva». 

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