Catania, uccide la zia dandole cibo solido: “Doveva sembrare morte naturale”

La pronipote della vittima l'avrebbe portata a pranzo fuori cinque giorni prima del decesso, facendole mangiare un piatto di spaghetti e un dolce, nonostante l'anziana fosse affetta da una patologia che non le permetteva di assumere cibi solidi. La donna si trova ora agli arresti domiciliari, con l'accusa di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato

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Una donna di 58 anni è accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato per la morte della sua prozia, l’8oenne Maria Basso, deceduta il 16 dicembre 2022 a Catania a seguito di una bronchite ab ingestis, ovvero una insufficienza respiratoria dovuta all’ingerimento di cibi solidi. Secondo l’accusa, la 58enne avrebbe architettato un complesso piano per uccidere la prozia e ottenere così la sua eredità.

La morte, ovviamente, doveva sembrare causata da cause naturali ma la 58enne non sarebbe riuscita completamente nel suo piano, attirando su di sé l’attenzione delle forze dell’ordine di Catania. La donna è stata arrestata dai carabinieri di Aci Castello, col supporto della compagnia di Arcireale e di Asiago, e si trova ora agli arresti domiciliari, col braccialetto elettronico.

Catania, i primi sospetti sulla pronipote della vittima

La 58enne non aveva mai avuto rapporti stretti o confidenziali con la sua prozia ma, secondo quanto riportato da altri parenti della vittima, la donna avrebbe iniziato a sviluppare un attaccamento morbosonei confronti dell’80enne un paio di mesi prima del decesso. Da quel momento le due hanno iniziato a passare più tempo insieme, dimostrando sempre un atteggiamento disponibile ed affettuoso l’una nei confronti dell’altra, come riporta Today.

Sembrerebbe che proprio in questi due mesi l’indagata abbia iniziato un’opera di manipolazione nei confronti dell’anziana, portandola anche a modificare il testamento facendosi dichiarare unica erede. A rovinare i piani della 58enne sono state le indagini a seguito del decesso dell’anziana che fin da subito è stato registrato come “morte sospetta“.

Catania, le dichiarazioni della vittima

A sventare il piano della 58enne sono state le dichiarazioni della sua prozia, sentita dai Carabinieri della stazione di Aci Castello, in provincia di Catania, il giorno prima della sua morte. Secondo gli inquirenti l’anziana avrebbe raccontato di essere stata portata a pranzo fuori solo cinque giorni prima proprio dalla nipote, che le avrebbe fatto mangiare “un piatto di spaghetti e un dolce, che ne avrebbero poi provocato la morte“.

Il racconto sembra assurdo, ma assume una maggiore chiarezza nel momento in cui si scopre che l’anziana era affetta da una patologia che non le permetteva di mangiare cibi solidi. L’80enne poteva ingerire solo omogenizzati, proprio perché l’assunzione di cibi solide poteva causarne la morte. Secondo gli inquirenti, quindi, “il decesso dell’80enne è stato l’epilogo di un disegno criminale più ampio ordito dall’indagata che si era fatta prima nominare procuratrice speciale e poi testamentaria universale, in modo da impadronirsi della cospicua eredità della donna“.

Secondo quanto emerso durante le indagini la 58enne avrebbe prima “fatto sottoscrivere all’anziana una procura generale anche per il compimento di atti di straordinaria amministrazione in proprio favore” e poi “un testamento pubblico con cui, revocata ogni precedente disposizione, la istituiva quale unica erede universale“.

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