A Catania un ragazzo di 14 anni si è ritrovato a vivere un incubo ad occhi aperti a causa del comportamento disumano di un suo coetaneo, di cui si fidava e a cui aveva affidato alcune immagini intime e private. Foto di nudo, immagini intime e probabilmente filmati che il giovane aveva inviato all’altro 14enne, il quale ha deciso di utilizzarle per ricattarlo. Il ragazzo avrebbe infatti chiesto alla vittima di inviargli altre foto e lo avrebbe minacciato sostenendo che, nel caso di un suo rifiuto, tutte le immagini in suo possesso sarebbero state pubblicate sui social.
Una minaccia subdola e vigliacca che però ha convinto la vittima a non arrendersi e a raccontare tutto ai suoi genitori. Questi, a loro volta, avrebbero convinto il 14enne a sporgere denuncia, così da fermare le pericolosissime azioni compiute dall’altro giovane ragazzo.
Catania, la ricostruzione degli eventi
La giovane vittima avrebbe quindi sporto denuncia presso la Polizia postale, raccontando che il suo aguzzino lo stava minacciando tramite un profilo falso, da cui gli arrivavano minacce e richieste di altre foto intime. Le indagini sono partite immediatamente e sono state condotte dal Centro operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Catania e coordinate dalla Procura della Repubblica per i minorenni del capoluogo etneo.
Grazie alle indagini, gli agenti sono stati in grado di risalire prima al profilo falso e poi all’identità di chi vi si nascondeva dietro. Il pubblico ministero che si è occupato del caso a Catania, ha disposto un ordine di perquisizione nei confronti del 14enne. Al minorenne indagato sono stati sequestrati alcuni dispositivi informatici che, dopo le analisi, hanno confermato le responsabilità del sospettato.
L’accusa è di pedopornografia, reato in crescita tra i più giovani proprio a causa dell’utilizzo incauto dei social network. L’invio o la richiesta di immagini di nudo, integrale o parziale, concernenti un minorenne costituiscono reato sia per chi ha inviato l’immagine sia per chi l’ha ricevuta.