Campi Flegrei, rubata batteria impianto di monitoraggio: controlli sospesi per alcune ore

La batteria è stata ritrovata a pochi metri di distanza, forse perché i malviventi pensavano di essere stati visti. Non si esclude neanche l'ipotesi dell'atto vandalistico

Redazione
3 Min di lettura

Nella zona dei Campi Flegrei la paura degli ultimi mesi non è bastata a placare gli animi irrequieti del malviventi che, neanche in un periodo di così alta tensione, sono riusciti a provare un po’ di pietà o solidarietà. Venerdì scorso una delle centraline che monitorano la situazione nei Comuni colpiti dal bradisismo è rimasta non funzionante per alcune ore. Il motivo? La sua batteria era stata rubata.

Non è chiaro se si tratti di un tentato furto o solo di un atto di vandalismo, ciò che colpisce è la mancanza di coscienza di chi ha messo in atto questa illegalità, a pochi giorni dalla scossa di terremoto più forte degli ultimi 40 anni nei Campi Flegrei. “Il danno è stato irrisorio – ha sottolineato Mauro di Vito, direttore dell’Osservatorio vesuviano – ma il gesto è intollerabile“. Le ore in cui il monitoraggio non è stato effettuato avrebbero potuto verificarsi fenomeni sismici rilevanti, da cui sarebbe stato possibile comprendere meglio il fenomeno che si sta verificando in Campania.

Il furto però ha messo a repentaglio tale possibilità, esponendo a un forte rischio i residenti della zona del Rione Terra, dove in questo periodo di sta segnalando il massimo sollevamento del suolo, come ha sottolineato Di Vito. Non è la prima volta che si verifica un fatto simile, eppure l’amarezza e la delusione per il mancato senso civico rimane e disgusta più che mai.

Campi Flegrei, la batteria ritrovata a pochi metri di distanza dalla stazione di monitoraggio

Sembrerebbe che la batteria rubata sia stata ritrovata a pochi metri di distanza dalla stazione di monitoraggio. Si ipotizza quindi che il ladro potesse aver avuto paura di essere stato scoperto e di conseguenza abbia deciso di abbandonare la sua refurtiva. Probabilmente chi ha voluto compiere questo gesto pensava di poter vendere la batteria e guadagnare un po’ di soldi, a scapito di chi la notte fatica a dormire per la paura di un nuovo sisma.

Nella zona non sono presenti telecamere di videosorveglianza, poiché le stazioni di monitoraggio sono alimentate ad energia solare e le telecamere prenderebbero troppa energia. Mauro di Vito ha quindi spiegato che il suo desiderio sarebbe quello di poter contare sulla solidarietà dei cittadini: “Occorre che sia la gente a salvaguardare le zone dove sono collocati questi impianti. Ho ripetuto più volte ad esempio la necessità di prestare attenzione ai sistemi presenti nel porto. Nonostante un’ordinanza specifica estremamente chiara, spesso le imbarcazioni si avvicinano a questi punti di monitoraggio rischiando di danneggiarli o di compromettere la corretta raccolta dei dati“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo