Uno studio della rivista Clinical Nutrition ha evidenziato come tra i benefici del caffè vi sia la naturale prevenzione dell’insorgenza del diabete di tipo 2. Una scoperta confortante per tutti gli amanti della bevanda che troppo spesso si sentono rimproverare per il troppo consumo che ne fanno, e che stavolta hanno dalla loro parte i dati della scienza.
Lo studio è stato pubblicato in occasione della Giornata mondiale del caffè, che si celebra il 14 novembre e che festeggia il consumo di una belle bevande più famose al mondo. Va però sottolineato che la ricerca realizzata è stata finanziata dall’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC). Un sussidio che ha permesso di giungere a questa eccitante scoperta, ma che allo stesso tempo fa riflettere sull’attendibilità dei dati, che dopo una di tale tipo è raro siano negativi.
Come il caffè contrasta il diabete
La riduzione dell’insorgenza del diabete di tipo 2 nei consumatori abituali di caffè deriverebbe dalla mancata infiammazione dei biomarcatori dovuta proprio al consumo di questa bevanda. Il diabete di tipo 2 è infatti considerato una malattia infiammatoria, i cui biomarcatori, tra cui la proteina C reattiva sarebbe tenuta sotto controllo dalle sostanze contenute nel caffè, anche quello decaffeinato.
Un risultato che secondo le parole di Trudy Voortman, docente di Epidemiologia nutrizionale allo Erasmus University Medical Centre di Rotterdam, potrebbe aprire la strada ad ulteriori studi sugli effetti benefici del caffè su altre tipologie di malattie croniche infiammatorie.
Secondo lo studio, bere dalle tre alle quattro tazzine di caffè al giorno permetterebbe di ridurre del 25% l’insorgenza del diabete di tipo 2, grazie ai composti bioattivi presenti nella miscela. L’ISIC ha inoltre dimostrato come il consumo di tale bevanda possa proteggere maggiormente le donne rispetto agli uomini dalla possibilità di sviluppare la patologia.
Lo studio, effettuato in Gran Bretagna, ha anche permesso di scoprire che l’espresso, ovvero il caffè filtrato tipico in Italia, ha la più forte associazione benefica e comporta il minor rischio di diabete.
Anche solo una tazzina in più rispetto al consumo giornaliero, qualunque esso sia, può ridurre del 6% lo sviluppo della malattia. Il gruppo studio su cui si concentrava la ricerca, infatti, era composto da persone che consumavano dalle 0 alle 6 tazzine di caffè al giorno, ma in tutti i casi l’effetto benefico si otteneva aumentando di una sola tazzina il consumo della bevanda.
Come è possibile però, in parole povere, che una bevanda come il caffè riesca a prevenire il diabete? I ricercatori hanno dimostrato come un consumo a lungo termine della bevanda possa contribuire al carico antiossidante della dieta di chi lo assume, influenzando il metabolismo del glucosi e rallentando i processi infiammatori che precedono l’insorgenza della malattia.
I dati del diabete in Italia
Una scoperta scientifica inaspettata, che potrebbe far aumentare esponenzialmente il consumo di caffè nel mondo, adempiendo forse all’obiettivo dell’ISIC che per primo ha finanziato la ricerca.
Le persone affette da diabete in Italia, secondo i dati del 2022, sono state 3,9 milioni, ovvero il 6,6% della popolazione, un numero in crescita anche a causa dell’invecchiamento della popolazione e del peggioramento degli stili di vita a causa del lockdown da Covid-19. Gli italiani dal 2020 si allenano di meno e mangiano peggio, entrambi fattori fondamentali per l’insorgenza di questa malattia. Uno stile di vita sano e una corretta alimentazione sono quindi fondamentali per evitare l’insorgenza di questa patologia, che affligge ormai sempre più italiani.
Ma forse, come stiamo scoprendo oggi, basterà bere più caffè per prevenire la diagnosi di diabete, una soluzione più che piacevole e anche economicamente vantaggiosa.
