Questa mattina accesa discussione durante il Consiglio del Municipio XIII: da un lato Alessandro Filippi (nuovo direttore Ama) e Sabrina Alfonsi (assessora all’Ambiente di Roma Capitale) e, dall’altro, i comitati di zona. Collocare l’impianto a Casal Selce rinforza “la disparità sociale”, hanno gridato i comitati al dirigente tecnico e alla politica. Al centro del dibattito al Consiglio del Municipio XIII, proprio la questione del biodigestore di Casal Selce: un impianto che occuperà 12 ettari in grado di trattare circa 120 tonnellate di rifiuti l’anno. I comitati dei cittadini sono infuriati per il progetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che insiste su un territorio già “massacrato” e “perseguitato” dalla pesante storia di Malagrotta.
Giovagnorio: “Progetto che condannerà un’intera porzione di municipio al degrado”
Insieme ai vari comitati sono intervenuti diversi Consiglieri dell’opposizione che hanno manifestato il loro disappunto: “Dopo 5 mesi dalla nostra richiesta di un Consiglio tematico sul biodigestore di Casal Selce, l’assessore Alfonsi si degna di venire in aula per annunciare un’opera ormai in fase di realizzazione. Un insulto al Consiglio del Municipio XIII che nel 2022 si era espresso contrariamente a questa opera che condannerà al degrado un’intera porzione del Municipio”, ha dichiarato il consigliere Marco Giovagnorio, presidente della Commissione Trasparenza.
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La seduta si è svolta non senza polemiche da parte dei rappresentanti dei comitati di quartiere di Casal Selce, Castel di Guido e della Valle Galeria, indignati per il fatto che l’assessore abbia deciso di presentarsi al Municipio XIII a pochi giorni dalla pubblicazione del bando di gara per il biodigestore nonché il giorno prima dell’udienza al TAR in cui verranno discussi i 4 ricorsi presentati da cittadini e associazioni.
Il primo ad intervenire e spiegare il progetto è stato Filippi, che ha cercato di chiarire gli interrogativi posti dai cittadini sull’impianto, rendendosi disponibile al confronto, ma lasciando in ombra alcuni punti di criticità sollevati dai comitati.
Domenico Razza: “Vogliamo difendere la nostra salute e il nostro ambiente”
Subito dopo è intervenuto l’avvocato Domenico Razza, presidente del Comitato Difendiamo Casal Selce, che ha letto una dichiarazione congiunta dei comitati che da anni combattono per la riqualificazione dell’area nord-ovest di Roma. In particolare l’accusa rivolta verso il Campidoglio è quella di “razzismo ambientale”, a causa dell’ostinazione con la quale continua a costruire impianti potenzialmente inquinanti nella stessa area.
“Lo dimostra il modo in cui il piano rifiuti del Commissario Gualtieri è stato gestito e trattato, creando una evidente disparità sociale nei confronti della nostra zona. La manifestazione più evidente di questo fenomeno è rappresentata dalla distribuzione – ineguale – dei grandi impianti di smaltimento dei rifiuti a Roma” ha iniziato a spiegare Razza durante il suo intervento.
“La politica di gestione dei rifiuti del Commissario Gualtieri ignora, o peggio ancora, minimizza le preoccupazioni e le richieste della nostra comunità. La decisione del primo cittadino di Roma riguardante la collocazione del biodigestore – continua – è stata presa come il dittatore del secolo scorso, senza un coinvolgimento significativo della comunità locale, riducendo così la nostra capacità di difendere la nostra salute ed il nostro ambiente già fortemente penalizzato”.
“Questa disparità al diritto di avere un’ambiente sano – conclude l’avvocato Razza – è una forma di ingiustizia e razzismo ambientale che riflette e rafforza le disuguaglianze sociali già esistenti a causa di decenni di Malagrotta. Questa decisione politica discrimina e danneggia la nostra comunità già vulnerabile; pertanto, ricordiamo che il Sindaco è responsabile della salute di tutti i cittadini, noi compresi. Anche per noi esiste il diritto alla salute”. Nella dichiarazione è stato infatti evidenziato come dal rapporto ERAS Lazio di novembre 2023 risulti che, nella zona in questione, la percentuale di tumori sia maggiore del 38% rispetto alla media.
Elisabetta Gasparri: “Non sono state prese in considerazione aree più idonee”
Un’altra preoccupazione, sollevata da Elisabetta Gasparri, presidente del Comitato di Castel di Guido, è quello delle tempistiche di costruzione dell’impianto di Casal Selce: “Il Sindaco Gualtieri, in quanto Commissario Straordinario, ha ottenuto pieni poteri per la realizzazione degli impianti di trattamento rifiuti funzionali al Giubileo, ma è ormai acclarato, per sua stessa ammissione, che tali impianti non saranno pronti prima del 2026, quindi a Giubileo già concluso. Tale carica però gli ha permesso di ignorare le numerose osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica e le evidenze esposte in più occasioni dai cittadini, come la vicinanza alle abitazioni, rifiutandosi di prendere in considerazione aree della città più idonee a ospitare un tale impianto industriale”, ha concluso.
La protesta si è estesa dalla Sala del Consiglio all’esterno del Municipio, dove alcuni cittadini hanno manifestato con striscioni e una cassa da morto per ribadire il concetto che l’area nord-ovest ha già pagato a caro prezzo la presenza della discarica di Malagrotta. “Vogliamo solo un po’ di pace” hanno urlato a gran voce i residenti del XIII Municipio nella speranza di essere ascoltati.
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