Bayesian, iniziano le operazioni di recupero del relitto

Possono partire i lavori con l'arrivo della seconda imbarcazione, la gru galleggiante Hebo Lift 10, al porto di Termini Imerese. Nel pomeriggio, la Hebo Lift 2, un pontone galleggiante multiuso, ha raggiunto il luogo del naufragio davanti alla costa di Porticello, potendo così iniziare l'ispezione e l'analisi dettagliate dello yacht Bayesian e del fondale marino circostante. La durata stimata delle operazioni è tra i 20 e i 25 giorni

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Al via, a più di otto mesi di distanza durante i quali non si sono fermate le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto, le operazioni di recupero dello yacht Bayesian che avrebbero dovuto avere inizio lo scorso 30 aprile ma i lavori hanno avuto inizio solo oggi, a causa di un ritardo nell’arrivo della gru galleggiante principale Hebo Lift 10, ovvero la seconda imbarcazione che sarà utilizzata per riportare a galla il relitto.

Il relitto dell’imbarcazione, naufragata lo scorso 19 agosto, si trova ancora nei fondali marini della rada del porto di Ponticello, nel golfo di Palermo, dove ora sotto il controllo del personale della Capitaneria di Porto palermitana e sotto la vigilanza di mezzi navali della Guardia costiera, avverrà la rimozione, con il contributo di Guardia di finanza e carabinieri, nel rispetto dell’ordinanza di interdizione dell’area emessa dalla Guardia costiera di Porticello.

A partire da domani, quindi, si darà inizio alle operazioni preliminari di ispezione per verificare le condizioni dello scafo e del fondale circostante. Nel corso delle operazioni, che si stima possano durare tra i 20 ai 25 giorni, saranno sospese le attività marittime, come navigazione e ancoraggio, nel raggio di 650 metri dal punto del naufragio, affinché possa essere garantita la sicurezza delle operazioni di recupero. Per il monitoraggio ambientale sarà impiegato un drone e, su richiesta della Guardia costiera sarà interdetto il volo, da parte dell’Enac, nello spazio aereo con un raggio di 1 miglio dal punto del naufragio.

Nello specifico, è Tmc Marine, società di consulenza marittima internazionale con sede in Gran Bretagna, a supervisionare il consorzio di esperti che si occuperà del recupero del Bayesian. Secondo i piani di attuazione dei lavori, la prima imbarcazione Hebo Lift 2, già arrivata il primo maggio a Termini Imerese, oggi inizia le prime analisi e i lavori di preparazione nella zona del naufragio a Porticello. La Hebo Lift 10 resterà nel porto e raggiungerà il luogo per le operazioni tra 7 o 10 giorni per iniziare il lavoro. I lavori sono guidati dalle società olandese Hebo, una società di servizi marittimi di Rotterdam, e Smit Salvage, con il supporto di specialisti italiani.

Si tratta di un’operazione di recupero che prevede l’impiego di circa 70 tra tecnici ed esperti del settore sono stati mobilitati in Sicilia da tutta Europa, oltre una dozzina di altri esperti marittimi provenienti da diverse organizzazioni a terra. “Abbiamo tre obiettivi di progetto – ha spiegato di recebte Marcus Cave, Responsabile dell’Architettura Navale e Direttore di TMC Marine – proteggere la sicurezza del personale che lavora sul posto, salvaguardare l’ambiente marino e recuperare in sicurezza il Bayesiano“.

L’Hebo Lift 10, la gru galleggiante da 5.695 tonnellate lorde, giunto stamane a Termini Imerese, rimarrà nel porto durante le prime fasi del progetto, mentre il personale dell’Hebo Lift 2, la chiatta galleggiante multiuso, con 700 metri quadrati di spazio sul ponte e una gru di coperta, effettuerà i lavori preparatori in loco.

Il naufragio del Bayesian e le indagini

Affondato poco prima dell’alba del 19 agosto nel 2024 durante una tempesta d’acqua, lo yacht Bayesian era ancorato a 300 metri dal piccolo porto peschereccio di Porticello. Nella tragedia, su cui è stato aperto un fascicolo, hanno perso la vita sei passeggeri e un membro dell’equipaggio, tra cui il magnate inglese Mike Lynch.

Secondo le ricostruzioni della vicenda, si era giunti ad ipotizzare che il Bayesian sia affondato a causa di una tromba d’aria e sono al momento iscritti al registro degli indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi il comandante, il neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese, e il connazionale Matthew Griffith, di guardia in plancia al momento dell’affondamento.

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