Solo dieci giorni fa a Bari l’osteopata Mauro di Giacomo era stato ucciso da vari colpi di pistola che lo avevano raggiunto mentre scendeva dalla sua auto proprio davanti al condominio in cui risiedeva. Ieri, un nuovo omicidio ha sconvolto il capoluogo pugliese, dove ha perso la vita Nicola Ladisa, detto “Napoleone”, un quarantenne con precedenti penali, freddato da sette colpi di pistola, secondo quanto riportato da Bari Today.
Fermato il cognato della vittima, che secondo Agi avrebbe confessato il delitto, motivato da dissapori legati all’eredità lasciata dal padre di Nicola Ladisa.
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Dietro il brutale omicidio sembrerebbe esserci il cognato di Nicola Ladisa, marito di sua sorella, scontento del lascito testamentario del suocero che includerebbe il garage di fronte al quale è avvenuta la sparatoria, un lido balneare nel quartiere di Palese e vari appartamenti. L’uomo, inizialmente non identificato, è stato fermato dalle forze dell’ordine e sembrerebbe aver confessato l’omicidio.
Secondo la testimonianza di chi era presente al momento dell’omicidio, la vittima e suo cognato avrebbero avuto una lite, legata a dissapori tra Ladisa e sua sorella, poi culminata nella sparatoria. Il referto del medico legale dell’tstituto di Medicina legale del Policlinico di Bari parlerebbe di “multiple ferite” provocate dai colpi di pistola che hanno raggiunto la vitta al collo e al petto. L’autopsia è prevista nei prossimi giorni.
Bari, la prima ricostruzione dell’omicidio
La sparatoria è avvenuta tra via Generale De Bernardis e via Bux nei pressi della chiesa del Redentore, vie affollatissime del centro di Bari in cui a seguito dei colpi esplosi si è scatenato il caos. Alcuni testimoni, presenti al momento degli spari, hanno raccontato che l’omicidio sarebbe avvenuto a seguito di una lite tra Ladisa, seduto su uno scooter fermo, ed un altro uomo.
Sono numerose le pattuglie della polizia e dei carabinieri intervenute sul posto, oltre agli operatori di un’ambulanza del 118, che non hanno potuto far nulla per Nicola Ladisa, se non constatarne il decesso. L’indagine è coordinata da Francesco Giannella, procuratore aggiunto e coordinatore della Dda di Bari e dal sostituto Federico Perrone Capano ed è affidata ai poliziotti della squadra mobile di Bari, come riporta Repubblica. Al vaglio le telecamere di videosorveglianza della zona.
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