Discussi nei giorni scorsi in Commissione Affari Sociali due decreti relativi al benessere delle diverse specie e dei loro padroni
Complice la pandemia, sempre più persone desiderano possedere un animale ed il Rapporto Assalco Zoomark stima che nell’anno 2021 la presenza di animali da compagnia è aumentata dell’8,4%.
Negli ultimi anni assistiamo ad una nuova tendenza caratterizzata dalla scelta di animali non tradizionali: le persone infatti sono sempre più attratte dall’acquisto di animali esotici che hanno raggiunto quotazioni di mercato molto elevate. Il presidente del Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica (Sivemp) Aldo Grasselli mette in guardia sulla questione sottolineando i rischi per la salute pubblica e problemi etici riguardo alla salvaguardia della specie.
I problemi etici e sanitari legati all’acquisto di animali esotici
Esportare animali dal loro habitat naturale implica numerosi danni non solo per il singolo animale ma per l’intero ecosistema che lo ospita. Molto spesso gli animali acquistati vengono inseriti in ambienti nuovi causando squilibri nella piramide alimentare delle specie autoctone e aumentando la probabilità di diffondere malattie che per l’uomo sono ormai scomparse. Dal punto di vista sanitario è sempre più evidente il rischio di passaggio di patogeni dagli animali all’uomo, rischio che aumenta vertiginosamente se le importazioni sono illegali. Infatti la maggior parte delle importazioni clandestine è eseguita da personale non specializzato che, con il supporto del web, evade i controlli e dunque la possibilità di scoprire in anticipo virus e parassiti.
La politica per regolamentare il settore e per ridimensionare il traffico illecito
La complessità della questione ha portato alla nascita di #esoticifamiliari, un coordinamento lanciato dal senatore Luca Briziarelli con l’obiettivo di sensibilizzare gli individui sulla tutela e difesa degli animali esotici. Il senatore sottolinea l’importanza di adoperare misure che prescindano da divieti ideologici.
Si punta dunque ad evitare misure regolamentari che vietano l’importazione, la conservazione o la commercializzazione di animali esotici. In Italia ad oggi sono moltissime le imprese che allevano da anni specie esotiche come pesci, pappagalli e canarini che, quindi, non sono portatrici di rischi per la salute animale o umana. Si attende nei prossimi mesi una regolamentazione complessiva del settore che consenta di tenere in considerazione non solo le esigenze di circa 20 mila imprese coinvolte ma anche le passioni dei consumatori e la salvaguardia della salute pubblica.