Antisemitismo, richiesta della Comunità Ebraica di frenare la violenza

I fatti accaduti alla fiera dell’Oro di Vicenza hanno sollevato polemiche in parlamento nello scontro tra centrodestra e PD. L’appello dell’UCEI è quello di delegittimare la retorica antisemita e violenta che anima il dibattito sul conflitto in Medio Oriente

Redazione
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L’appello di Noemi di Segni, presidente dell’UCEI (Unione comunità ebraiche italiane), giunge in seguito alle polemiche nate in seno all’arena parlamentare nei giorni successivi ai fatti accaduti a VicenzaOro, che risalgono a due giorni fa. Volano accuse di antisemitismo nello scontro tra il centrodestra e i dem. 

L’appello delle comunità ebraiche è immediato, considerata l’imminenza del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, e risulta necessario un “cessate il fuoco dell’odio contro Israele”. Di Segni invita a pesare le violente parole con cui ci si riferisce al conflitto in corso, e si preoccupa che queste sappiano rendere il giusto significato di ciò che sta avvenendo. In particolare la presidente dell’UCEI si riferisce alle accuse di occupazione e genocidio mosse contro Israele, di cui non si deve abusare. Tra i concetti diffusi in un documento dell’UCEI si ricorda “l’unicità della Shoah, come genocidio che non ha avuto precedenti o pari nella scientificità della pianificazione, presupposti, modalità di esecuzione in nessun altro massacro e genocidio”.

Antisemitismo, polemiche sull’assalto al VicenzaOro

Durante la Fiera dell’Oro di Vicenza, un corteo partito da un centro sociale – Bocciodromo Vicenza- contrario alla presenza di stand con gioielli israeliani, ha assaltato le barricate di polizie e carabinieri: la contestazione è sfociata in uno scontro tra le autorità e manifestanti. La Questura sta analizzando i filmati e si allungano le fila delle denunce emesse a carico dei manifestanti. L’appello delle comunità ebraiche abbraccia tutti gli schieramenti politici: “A chi insegna nelle università o nelle scuole affinché cessi la violenza verbale, un assist al terrorismo e allo squadrismo di centri sociali o di neofascisti”. 

La richiesta del centrodestra di revocare la concessione dello stabile al centro sociale non si fa attendere. La concessione era stata data una decina di anni fa al sindaco del PD, ma ora FdI chiede che venga revocata dopo quello che è successo perché “il centro non ha più i requisiti per rimanere assegnatario di uno spazio pubblico, che va concesso ad attività socialmente utili e non a soggetti che promuovono manifestazioni violente”. 

Le accuse del centrodestra

Le polemiche provenienti dal centrodestra accusano la segretaria del PD di non essersi espressa contro gli estremisti del centro sociale, ma la Schlein non si lascia trascinare nel dibattito. Altri si sono espressi condannando gli eventi di Vicenza, come i senatori democratici Filippo Sensi, Andrea Martella, Francesco Verducci e Stefano Bonaccini. Ma il centrodestra cavalca l’onda degli incidenti di Vicenza ed esprime preoccupazione per il rischio della nascita di un sentimento antisemita proveniente dalla sinistra, puntando il dito sulla Schlein per non aver condannato l’antisemitismo dilagante nei centri sociali di sinistra.

Dure le parole di Giovanni Donzelli, che esprime così i suoi timori: “Credo che ci sia un serio pericolo di risorgere dell’antisemitismo a sinistra e violento. Non dobbiamo abbassare la guardia. Con la scusa di difendere i palestinesi, si vuole negare il diritto di Israele a esistere”. Ma il presidente dell’Emilia Stefano Bonaccini afferma realisticamente che: “Ci sono frange piccole, molto minoritarie, che hanno posizioni inaccettabili anche nell’estrema sinistra”, aggiungendo che la Schlein e tutto il Pd si sono apertamente schierati contro Hamas al momento degli attacchi. 

Antisemitismo, la mozione dell’Università di Cagliari

In questo contesto pesano le parole dei ragazzi dell’Università di Cagliari i quali hanno firmato una mozione, che sarà votata in senato accademico nel prossimo 30 gennaio, per sospendere le loro relazioni con Israele. La richiesta giunge al rettore Mola con lo scopo di esprimere solidarietà verso la popolazione di Gaza, e condannare l’occupazione israeliana dei territori palestinesi.

L’invito dei ragazzi è quello di non rinnovare i rapporti di collaborazione con le università israeliane, in riferimento all’unico accordo ancora attivo, quello con l’università di Haifa, che probabilmente non verrà rinnovato. In seno al mondo accademico italiano la presa di posizione dell’Università di Cagliari rimane un caso isolato.

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