American Psycho 2.0, Guadagnino riscrive l’incubo americano

Tra visioni disturbanti, critica sociale e un casting che fa discutere, il regista italiano sfida il mito. Cambieranno anche le regole del thriller psicologico?

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Luca Guadagnino sfida Hollywood. A 25 anni dal cult di Christian Bale, il regista italiano sta preparando una nuova versione di American Psycho basata direttamente sul romanzo di Bret Easton Ellis. Non si tratta quindi di un semplice remake, ma di una rilettura che promette di riscrivere le regole del thriller psicologico.

Guadagnino vuole riportare sul grande schermo Patrick Bateman, il perturbante yuppie di American Psycho, e la Lionsgate ha ufficializzato il progetto con una sceneggiatura affidata a Scott Z. Burns, già conosciuto per Contagion e The Report.

American Psycho tra polemiche e fiducia

L’annuncia ha riacceso il dibattito a Hollywood. “I remake mi rattristano” ammette Matt Ross, attore nel film originale. “Ma Guadagnino è un grande regista. Se si ispira al libro, perché no?. Il produttore Chris Hanley sottolinea che “Luca non ha mai sbagliato un colpo“. Intanto, Bret Easton Ellis ha recentemente ridimensionato le voci sul progetto, definendole “fake news” durante il suo podcast, ma fonti vicine alla produzione confermano trattative avanzate.

Ad essere nel mirino è il cast: il nome di Austin Butler, attore protagonista nel film Elvis del 2022 e personaggio in Dune: Parte 2 nel 2024, circola insistentemente per il ruolo di Bateman. Kerry Barden, casting director della versione del 2000, lo indica come più adatto per interpretare Paul Allen: “Ha quella bellezza magnetica che serve“. Guadagnino è intervenuto a riguardo al CinemaCon e ha definito il romanzo “uno dei libri che più mi hanno segnato“, lasciando intendere un approccio visivo e psicologico radicale.

Non un remake ma una rilettura

Non si tratta di battere un’icona, ma di trovare una nuova voce” ha spiegato Alessandro Camon. Guadagnino, reduce da Challengers e After the Hunt, sembra voler esplorare i temi del romanzo, come il consumismo, l’identità fluida e la violenza di genere, con uno sguardo contemporaneo. La collaborazione con Burns punta quindi a scavare nella psiche ambigua di Bateman tra realtà, allucinazione e amplificando l’allegoria sociale del testo.

A questo punto Hollywood trattiene il fiato: il nuovo film è una scommessa audace, tra il rischio del confronto con un cult e la promessa di un attore capace di trasformare il progetto.

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