Triste record per la regione padana nei dati forniti da Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA)
Milano e tutta la Lombardia contano il record di casi di mesotelioni e altre malattie gravi legate all’esposizione dell’amianto. Solo nello scorso anno sono più di 2000 i decessi registrati nella regione.
Il dato proviene dallo studio dell’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto durante il convegno “Rischio amianto: prevenzione del danno e tutela delle vittime”, presentato al Salone Valente del Tribunale di Milano, nato dalla collaborazione fra l’Ordine degli Avvocati di Milano e Labor Network.
«Milano e la Lombardia sono ancora l’epicentro delle malattie di amianto in Italia per i casi di mesotelioma (più del 25% del totale in Italia) e per le esposizioni dei lavoratori e cittadini, ma la regione è anche la prima nel nostro Paese per lo smaltimento di amianto (28,6%)», commenta Bonanni.
Le stime aggiornate
In Lombardia sono ancora presenti 213.483 strutture e 5.639.924 metri cubi di amianto da smaltire. Le bonifiche procedono a rilento tanto che si prevede di ultimarle entro il 2032. Continuano, nel frattempo, le esposizioni alle sostanze nocive per la popolazione: tenendo conto che l’incubazione può durare fino a 50 anni, la fine delle malattie dovute all’amianto non si verificherà prima del 2082.
«I dati della Lombardia vanno ben oltre il calcolo dei soli mesoteliomi (500 ogni anno), perché vanno conteggiate le asbestosi, i tumori del polmone, della laringe, faringe e degli organi del tratto gastro-intestinale per un totale di circa 2000 decessi – continua il presidente dell’ONA – è necessario accelerare le bonifiche, intensificare la sorveglianza sanitaria e la ricerca per la cura. Si potrà accelerare nella messa in sicurezza, per evitare nuove esposizioni, solamente spingendo il credito di imposta, la defiscalizzazione, fondi strutturali europei e il Pnrr».