Prima accoltella la moglie, poi i figli e infine si barrica in casa. A compiere il folle gesto sarebbe stato un padre di famiglia, che subito dopo la violenza ha deciso di chiudersi all’interno della propria abitazione. L’aggressione sarebbe avvenuta a Cianciana, un paesino dell’entroterra siciliano in provincia di Agrigento. Uno dei bambini, raggiunto da diverse coltellate all’addome, è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale dei bambini di Palermo.
Dopo sette lunghe ore in cui i carabinieri e il negoziatore del reparto operativo hanno cercato di calmare l’uomo e convincerlo a lasciare la sua abitazione, il 35enne si è consegnato spontaneamente alle autorità. È stato arrestato e sembrerebbe che alla base del suo folle gesto ci sia stata una normale lite matrimoniale, trasformatasi però in tragedia.
Agrigento, l’aggressione
La tragedia sarebbe avvenuta proprio all’interno della loro abitazione, in un appartamento di via Puccini a Cianciana, provincia di Agrigento. L’uomo avrebbe aggredito tutti i membri del suo nucleo famigliare, senza pietà.
Il figlio maggiore versa in condizioni gravi, a causa delle ferite inferte dal suo stesso papà. Trasportato con l’elisoccorso all’ospedale dei bambini di Palermo in codice rosso, il bambino di 7 anni avrebbe perso molto sangue in seguito alle numerose coltellate all’addome inflitte dal padre. In condizioni meno gravi la mamma, attualmente ricoverata nell’ospedale di Sciacca, e la figlia minore, vittima anche lei di aggressione da parte del padre e ricoverata a Palermo come il fratellino.
La prognosi dei due minori è riservata. Sembrerebbe però che entrambi siano ricoverati in terapia intensiva. Il maschio avrebbe subito due interventi, uno al torace e uno al cervello, mentre la piccola di 3 anni avrebbe perso molto sangue a causa delle ferite al volto. Nelle prossime ore entrambi i minori saranno risvegliati per comprendere se abbiano riportato dei danni gravi neurologici.
La tragedia ad Altavilla Milicia: la famiglia Barreca sterminata dal padre
Solo il mese scorso, dall’altra parte dell’isola, ad Altavilla Milicia in provincia di Palermo, c’è stata un’altra tragedia familiare, con esiti ben più catastrofici. Emanuel di 5 anni, Kevin di 16 e moglie Antonella Salamone sarebbero stati uccisi da Giovanni Barreca, un meccanico di 54 anni nonché marito e padre delle vittime. Un delitto efferato e violento: i corpi erano carbonizzati e sepolti sotto un cumulo di terra vicino alla casa della famiglia e le indagini della scientifica hanno scoperto che uno dei figli uccisi sarebbe stato torturato e strangolato con delle catene.
Nella casa, i carabinieri hanno trovato anche la figlia maggiore di Barreca, che si trovava in uno stato di confusione. Inizialmente, si credeva che la diciassettenne fosse riuscita a scappare dal padre o che lui avesse deciso intenzionalmente di non ucciderla. Tuttavia, dopo sei giorni e diverse audizioni, i carabinieri l’hanno arrestata con l’accusa di complicità con il padre.
Dalle indagini dei carabinieri emerge che l’uomo era ossessionato dalla religione. “Mia moglie e i miei figli erano posseduti da Satana” avrebbe ripetuto più volte agli inquirenti, che lo hanno ascoltato per ore. Da questo è spuntata la pista della setta, una delle ipotesi più accreditate dagli investigatori.