Nel 2024, il mondo si prepara a una serie di elezioni cruciali che coinvolgeranno ben 76 Paesi e il 51% della popolazione mondiale. Tuttavia, mentre le democrazie si preparano per le urne, c’è un’allerta crescente riguardo minacce quali la guerra ibrida e la disinformazione, che potrebbero influenzare gli esiti elettorali e plasmare l’opinione pubblica.
Controspionaggio: pericolo di un nuovo Russiagate
In cima alla lista delle priorità degli 007 italiani ci sarebbe proprio la Russia, che dato l’appoggio dei paesi NATO all’Ucraina potrebbe tentare di utilizzare mezzi informatici per creare disinformazione e pilotare le elezioni. In effetti, non sarebbe neanche la prima volta che la Russia utilizza metodi simili per influenzare l’elezione o la non elezione di un candidato di un paese estero. Ad esempio, lo scandalo Russiagate relativo alle elezioni presidenziali americane USA mostrò chiaramente il peso che il governo russo aveva avuto sull’elezione di Donald Trump, portando all’incriminazione di dodici funzionari dell’intelligence militare russa.
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Secondo Elisabetta Belloni, direttore generale del Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), il tema della disinformazione è diventato una priorità, e si sta lavorando per modificare la normativa in vista degli imminenti appuntamenti elettorali. Con le elezioni europee che determineranno gli equilibri dell’Unione Europea e le elezioni presidenziali degli Stati Uniti previste per novembre, la relazione annuale dell’intelligence presentata recentemente lancia un allarme: le guerre ibride, combattute attraverso la manipolazione dell’informazione, potrebbero influenzare gli esiti delle elezioni stesse.
L’arma segreta delle spie russe: l’intelligenza artificiale
La relazione evidenzia un’attività particolarmente intensa da parte della Russia, che utilizza campagne cyber malevole per minare la stabilità dell’Occidente, in particolare dei paesi che supportano l’Ucraina. Ma la minaccia più insidiosa potrebbe essere l’avvento dell’intelligenza artificiale, che rende più facile la creazione di contenuti audio e video credibili ma falsi, rendendo estremamente difficile distinguere tra realtà e menzogna.
La relazione del Dis sottolinea che nel 2023 i media legati al Cremlino hanno continuato i loro sforzi per minare la coesione europea e la fiducia nelle istituzioni, sfruttando anche network mediatici di paesi terzi. Con il blocco delle attività dei media russi come RT e Sputnik da parte dell’UE, la Russia ha esteso la sua capacità di coordinamento a livello internazionale.
Belloni ha assicurato che il governo italiano seguirà le direttive comunitarie per contrastare la disinformazione e le notizie false. Tuttavia, non c’è stata menzione sui tentativi della Commissione Europea di regolamentare la diffusione di notizie non corrispondenti alla realtà tramite il Digital Service Act, né sulla definizione del termine fake news.
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