L’Italia si trova davanti a un bivio e presto dovrà prendere una decisione che plasmerà il futuro energetico e di conseguenza industriale del Paese. Lo conferma Gian Luca Artizzu, amministratore delegato di Sogin (Società gestione impianti nucleari), in un suo intervento su Il Sole 24 Ore. Un nuovo appello allo Stato italiano, finalizzato a informare e soprattutto esortare a prendere in considerazione ogni tipo di fonte energetica, compreso il nucleare, da utilizzare per il rafforzamento del sistema Paese, oggi fortemente penalizzato dal caro bollette.
“Che piaccia o no, il mondo industriale è di fronte ad un’accelerazione epocale“, ha spiegato l’Ad, chiarendo che ora la Nazione deve comprendere in che modo rispondere a questa chiamata, se “cavalcandola“, oppure “facendosene travolgere“. Su questa decisione, secondo Artizzu, influiscono in gran parte le “retoriche populiste“, che spesso si inseriscono in tali questioni, provando a indirizzare la popolazione verso una chiusura.
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Ciò che deve essere presto in considerazione è che il sistema energetico deve essere trattato alla stregua di “vera e propria infrastruttura portante per l’industria, la difesa, la solidità delle istituzioni democratiche e il benessere dei cittadini” e, in quanto tale, deve essere rafforzato e implementato affinché le sue produzioni siano in grado di rispondere alla domanda del Paese. Ad oggi, in Italia sono tre le transizioni da affrontare – energetica, ecologica e digitale -, tutte tra loro collegate e quindi da affrontare in modo sinergico.
“Trovo stucchevole il dibattito ideologico in chiave antinuclearista sulla prevalenza fra fonti di approvvigionamento energetico, che nell’intenzione di alcuni dovrebbero essere solo rinnovabili“, ha spiegato Artizzu, ricordando che le fonti “sono tutte utili all’interno di un mix ragionato“, compreso gli idrocarburi, in quanto ogni tipo di elemento è funzionale in maniera differente nella curva del carico elettrico. In questo senso, l’amministratore delegato di Sogin si dice favorevole allo sviluppo di fonti rinnovabili, poiché utili tanto quanto le altre.
Ciò che bisogna tenere in considerazione, però, è evitare l’adozione di approcci ideologici che fermino lo sviluppo di una fonte energetica che invece potrebbe rivelarsi fondamentale per lo sviluppo del Paese. “Siamo nel mezzo del guado di una transizione difficile“, ha quindi ricordato l’Ad di Sogin, evidenziando gli innumerevoli campi che in questi anni potrebbero affrontare profondi cambiamenti: “Non si tratta solo di transizione ecologica, energetica, ma anche industriale, sociale e di sicurezza delle Nazioni. Non sarà un pasto gratis“.
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