Baby Reindeer, l’inquietante storia vera dietro la serie cult Netflix

La nuova serie Netflix sta raggiungendo numeri record, grazie all'hype che si è creato intorno alla storia vera che Baby Reindeer ha portato sullo schermo. La persecuzione vissuta da Richard Gadd ha stregato tutto il mondo, rovesciando stereotipi e mettendo a disagio anche gli spettatori più impassibili

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L’11 aprile è apparsa nel catalogo Netflix una nuova serie dal titolo curioso “Baby Reindeer“, letteralmente piccola renna. Nel trailer si vede un giovane barista avvicinato da una donna, che sembra aver sviluppato una certa ossessione nei suoi confronti, sempre pronta a ridere spudoratamente alle sue battute, anche quelle che non fanno ridere. Il protagonista, Donnie Dunn, sembra stranamente affascinato da lei, così i pochi secondi della clip sembrano annunciare l’ennesima storia d’amore strampalata.

Chi ha avuto il coraggio di iniziarla, però, ha ben presto scoperto l’amara verità. Baby Reindeer è sì una storia d’amore, ma una di quelle malate, tossiche, fatte di persecuzioni, insistenze e purtroppo molestie. A rendere originale il prodotto Netflix, che potrebbe sembrare una sorta di remake dell’ormai famigerato You, è il rovesciamento degli stereotipi e di tutto quello che normalmente uno spettatore si aspetterebbe di vedere.

Lo stalker non è Donnie Dunn, ma Martha, la signora dalla risata fragorosa che un giorno è piombata nel pub in cui il giovane lavorava, senza più lasciarlo andare. Donnie entra in una spirale pericolosa, fatta di ansie, angoscia e disperazione, schiacciato tra lo stigma di essere un uomo perseguitato da una donna e il peso crescente di quella violenza sessuale vissuta qualche anno prima, che le molestie di Martha fanno riemergere prepotentemente. Cosa rende però così affascinante Baby Reindeer? La consapevolezza che ciò che si sta guardando è una storia vera e la scoperta che l’attore che interpreta Donnie Dunn è la vittima reale di tutti gli eventi rappresentati nella serie.

Baby Reindeer, la persecuzioni vissuta da Richard Gadd

Richard Gadd è un giovane di 27 anni che aspira a diventare un comico. Lavora in un bar per mantenersi e la sera si esibisce in spettacoli di stand-up comedy. Un pomeriggio, durante uno dei suoi turni al bar, una donna, la Martha di Baby Reindeer, di cui non è dato sapere il vero nome, entra nel locale e inizia a parlare con il giovane Gadd. La donna, di 20 anni più grande, racconta di essere un avvocato di successo e con il suo atteggiamento attira l’attenzione del barista.

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La locandina di Baby Reindeer

Richard Gadd non sa che quello è il momento in cui la sua vita sta per cambiare radicalmente. Martha inizia a perseguitarlo, prende possesso del suo account di posta elettronica e lo segue in ogni suo spostamento. In quattro anni, Martha gli invierà 41.071 e-mail, 350 ore di messaggi vocali, 744 tweet, 46 messaggi su Facebook e 106 pagine di lettere. Avrà anche il tempo si perseguitare i genitori di Gadd e la sua ex ragazza, così come la sua attuale fidanzata.

Un periodo oscuro che Gadd descrive come una sorta di incubo lucido, in cui la via d’uscita sembra introvabile. L’uomo è costretto a cambiare casa per evitare di essere seguito da Martha, ma neanche questo riesce a fermarla. Il protagonista rimane vago sul come la storia si sia conclusa e nella serie le ultime puntate sono volutamente romanzate, quasi come a voler dare una conclusione a quella terribile storia. Gadd è riuscito a realizzare il suo sogno, quello di diventare un comico, ma il peso e l’angoscia di quel periodo non lo abbandoneranno mai, anche se l’esercizio di esorcizzazione messo in atto con la produzione di una serie tv sulla sua vita potrà probabilmente aiutarlo.

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