Pensioni, Calderone su Cgil e Uil: “Solo due voci dissonanti, il lavoro prosegue” 

Il ministro del Lavoro dal palco del congresso Confsal replica alle due sigle, senza citarle, sull’esito degli ultimi tavoli tenuti sul tema delle pensioni

Redazione
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Il ministro del Lavoro Marina Calderone manda un chiaro messaggio a Cgil e Uil, senza in realtà mai nominarle direttamente, sul tema delle pensioni. In questi giorni il rappresentante del governo sta portando avanti una serie di incontri con i rappresentanti dei lavoratori e dal palco della X Conferenza Nazionale di Confsal critica le due sigle, che avevano mosso pesanti critiche al governo dopo l’esito del tavolo sulle pensioni tenutosi lunedì.

Le parole del ministro 

“In questi giorni di confronto ai tavoli sulla salute e sicurezza sul lavoro e sulle pensioni – spiega il ministro – mi sembra ci sia stata una corale dimostrazione di rappresentatività, salvo alcune eccezioni: ma quando su 17 sigle datoriali e sindacali presenti al tavolo, ci sono state solo due voci dissonanti, penso di poter dire che il minimo comune denominatore di quegli eventi sia stata la volontà di mettersi seduti e individuare insieme le soluzioni”. “Abbiamo riavviato i tavoli di ascolto senza delegare ad altri le funzioni di responsabilità che attengono al governo che ha il dovere di tradurre in norme le azioni e le scelte e di difenderle in un percorso parlamentare”. Occorre, secondo Calderone, dare “valore al lavoro” puntando su strumenti e contratti di qualità in cui ci siano tutte le garanzie, a tutti i livelli di contrattazione. “Ciò non vuol dire solo aumentare le retribuzioni – ha concluso il ministro – ma anche creare le condizioni per far sentire i giovani ingaggiati in un progetto di impresa e in un percorso che prediliga le competenze”.

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