Pil migliore delle attese, Giorgetti soddisfatto: “Italia meglio di altri Paesi europei”

L'Istat ha confermato uno 0,3% di crescita del Pil italiano nell'ultimo trimestre e un +0,6% su base annua

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Risveglio in grande salute questa mattina per l’economia italiana che ha registrato segnali di ottimismo. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, nel primo trimestre dell’anno, il Pil italiano è aumentato dello 0,3%, un’accelerazione dello 0,2% dal quarto trimestre del 2024 e dello 0,6% su base annuale.

Un segnale importante”, commenta entusiasta il Ministro delle Politiche economiche, Giancarlo Giorgetti, che evidenzia come tale risultato “dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche del governo“. Il Ministro non si limita alla soddisfazione ma rivela anche un certo orgoglio osservando che tale crescita certificata dall’Istituto è migliore rispetto ad altri paesi europei.

Nel primo trimestre, infatti, la Francia è cresciuta solo dello 0,1% su base congiunturale dopo una recessione negli ultimi tre mesi del 2024. Un analogo tasso di incremento registrato anche dai Paesi Bassi. Mentre, sia la Germania che l’Austria hanno messo a segno un +0,2%. Anche per Berlino l’ultimo trimestre 2024 si era chiuso in negativo al contrario di Vienna che aveva visto il suo primo rimbalzo congiunturale dopo due anni.

L’Istituto nazionale di statistica ha precisato che il dato sul Pil italiano è espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Le previsioni del mercato indicavano un incremento più contenuto, pari allo 0,2%, dopo il +0,1% rivisto allo 0,2% del quarto trimestre 2024.

Pil, crescita acquisita allo 0,4%

Un risultato, che come sottolineato dall’Istat, riflette “una crescita sia del comparto primario sia di quello industriale, mentre il settore dei servizi ha registrato una sostanziale stazionarietà”. Dal lato della domanda, la componente nazionale, al lordo delle scorte, è in aumento, mentre quella estera netta risulta in calo. La crescita acquisita per il 2025 si attesta al +0,4%. Un dato non indifferente che lascia già una eredità incoraggiante sull’intero 2025, forte di un vero e proprio effetto di trascinamento positivo dalla chiusura del 2024.

L’Istituto rivela inoltre che il trimestre preso in considerazione avrebbe avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al quarto trimestre 2024 e due in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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