Sara Gama, il ritiro della “Leggenda” del calcio femminile

La calciatrice triestina Sara Gama annuncia il suo ritiro in una clip di 120 secondi. Si è distinta per la grande sportività e l'impegno in numerose battaglie sociali. Il ritiro dal calcio giocato e i ringraziamenti della Juve hanno accompagnato questi momenti della "Leggenda" Sara Gama

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Sara Gama, 36 anni, ha comunicato la sua decisione di “appendere gli scarpini al chiodo“. Lo ha fatto attraverso una clip di 120 secondi: ha raccontato la sua vita e il grande amore per il calcio. Grande professionista ha fatto del suo impegno, dentro e fuori il campo, una ragione di vita. Il suo cuore va alla Juventus, con la quale ha giocato per 8 anni e ha vinto 12 trofei, guadagnandosi così il titolo di “Leggenda“.

Sara Gama, una vita “nel pallone”

La vita di Sara è legata profondamente al calcio, e più volte la campionessa ha dichiarato di essere cresciuta con il pallone ai piedi. La mamma triestina, il papà congolese e lei… calciatrice. Sara Gama ha ripercorso tutta la sua lunga carriera in una lettera, letta in un videomessaggio, anche se non ha potuto trasmettere in soli 120 secondi tutta l’emozione e la potenza dei suoi ricordi.

Gli inizi nelle squadre miste giovanili, quando il calcio femminile non era ancora così valorizzato come oggi e le atlete ancora non erano considerate professioniste. Sara brucia in fretta le tappe. Dalla Polisportiva san Marco passa al Tavagnacco, poi al Chisellis, Pali Blues ed infine raggiunge il Paris Saint-Germain.

Nel 2017 arriva la chiamata della Juve, il club che “ha fatto diventare realtà anche i sogni che non sapevamo di avere. Con le bianconere Sara vince uno scudetto, due Supercoppe e una Coppa Italia. Il suo talento e la sua leadership la portano poi in Nazionale, come capitana. Una vita dedicata allo sport alla quale Sara Gama, all’età di 36 anni, ha deciso di dare un termine.

Sara Gama, le lettere d’addio

Oggi quel pallone lo calcio e lo lascio andare” così Gama saluta i suoi fan. “Con orgoglio, con gratitudine, con il cuore pieno: è il mio addio al calcio giocato“. Il suo cuore va allo sport e alle persone che l’hanno accompagnata in questo lungo viaggio, un amore che, come affermato chiudendo il suo messaggio, porterà sempre con sé.

Un particolare saluto Sara Gama lo manda alla Juve, la squadra che l’ha accolta e l’ha fatta sentire in famiglia. Con l’11 torinese, Sara completa 153 presenze e 12 trofei. La Juventus a sua volta l’ha ringraziata con un altra lettera “per quello che ci hai insegnato e per tutto quello che hai fatto indossando la nostra maglia, la tua maglia. Sarebbe stato impossibile desiderare di meglio“.

Sara Gama, un atleta dentro e fuori dal campo

La triestina in questi anni non è stata solo un esempio di quello che è un atleta, anzi un campione. E’ stata un punto di riferimento per tutte le giovani calciatrici, e il suo impegno non è stato profuso solo in campo ma anche in numerosi contesti umani.

In primis la sua battaglia contro il razzismo, combattuta con i suoi messaggi forti e d’impatto, ma non solo. Ci sono da ricordare anche le numerose campagne da lei promosse per valorizzare il calcio femminile e le calciatrici tanto che nel 2020 è stata eletta vicepresidente dell’Aic (Associazione Italiana Calciatori) e nel 2021 si segna la sua entrata nella Commissione Nazionale Atleti del Coni.

La Mattel nel 2018 creò una bambola “barbie” con le sue fattezze: si voleva celebrare l’atleta e la donna, che racchiudeva in sé alti valori umani.

Il suo viaggio l’ha condotta dove nessuno si sarebbe mai aspettato: le vette più alte dello sport italiano e mondiale. Forse questo addio non significa che lascerà il calcio e le sue battaglie per sempre, perché quando al posto del cuore si ha un pallone non si smette mai di essere calciatore e Sara Gama lo è stata nella vera definizione del termine.

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