Pasquetta, perché si festeggia? La storia che non tutti sanno del Lunedì Dell’Angelo

Secondo una determinata tradizione, poi, la consuetudine di trascorrere la giornata lontana dalla propria abitazione, magari cambiando città o Paese, avrebbe un'origine cattolica

3 Min di lettura

Tra una grigliata, un pic-nic e una gita fuori porta, la festività di Pasquetta viene trascorsa dagli italiani all’insegna del relax e del divertimento. In pochi, però, sembrano essere veramente consapevoli della storia di questo giorno, troppo spesso trascurata e non abbastanza approfondita. Il lunedì dopo Pasqua è divenuto ufficialmente un giorno di festa solo nel 1947 quando, dopo la guerra, lo Stato italiano decise di inserire nel calendario alcuni giorni di riposo necessari ad allungare le festività.

Tra questi rientrano quindi sia il Lunedì dell’Angelo che il giorno di Santo Stefano, che segue il Natale. La Pasquetta, però, non è una celebrazione solo italiana, ma viene festeggiata in quasi tutta l’Europa, così come in Canada e in Australia. Si tratta sostanzialmente di un secondo giorno festivo, aggiunto alla Pasqua per permettere ai lavoratori di godersi le festività senza dover convivere con l’angoscia di dover tornare al lavoro.

Un verso salva-vita se si considerano le attività che solitamente si svolgono nel corso delle feste. In poco tempo in Italia, la giornata assunse un significato ben preciso e si svilupparono tradizioni che in poco tempo conquistarono grandi e piccini. Generalmente, infatti, il giorno dopo Pasqua si trascorre in compagnia di parenti e amici, magari organizzando una grigliata all’aperto o una gita fuori porta, sempre che non piova!

Perché la Pasquetta si chiama Lunedì dell’Angelo?

Per i cattolici, però, il giorno dopo Pasqua ha un significato ben preciso. Il nome ufficiale di questa festività è infatti Lunedì dell’Angelo, in quanto fa riferimento al giorno dell’apparizione dell’angelo alle donne che si sono recate al sepolcro di Gesù Cristo. Proprio quest’ultimo annunciò loro la resurrezione del Messia, chiedendo poi che venissero avvisati gli apostoli.

Secondo il Vangelo di Marco, furono tre le donne che assistettero all’apparizione, dopo aver trovato il masso del sepolcro spostato. “Non abbiate paura voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! è risorto come aveva detto, venite a vedere il luogo dove era deposto“, disse l’angelo alle tre testimoni, prima di esortarle a diffondere la notizia della resurrezione.

Secondo una determinata tradizione, poi, la consuetudine di trascorrere la giornata lontana dalla propria abitazione, magari cambiando città o Paese, avrebbe un’origine cattolica. Il riferimento si troverebbe nel Vangelo di Luca, dove viene raccontata una delle prime apparizioni di Gesù dopo la resurrezione. Il Figlio di Dio si sarebbe infatti mostrato ai discepoli non a Gerusalemme, ma a Emmaus, quindi fuori dalle porte della città.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo