Una possibile svolta sul femminicidio di Ilaria Sula, uccisa a coltellate e poi lasciata in una valigia in un dirupo, riguarda Mark Antony Samson, il 23enne accusato di omicidio.
Sull’auto del reo confesso è stata trovata una dash cam, una videocamera utilizzata in caso di incidenti d’auto, contente una microsim. La sim è stata rinvenuta nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano di Roma, dove la studentessa sarebbe stata uccisa.
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I dati sono stati acquisiti dagli inquirenti e potrebbero rivelarsi fondamentali per ricostruire i movimenti di Samson. Verrà analizzata per cercare immagini o informazioni utili per chiarire vari punti ombrosi: se e quando il corpo della giovane sia stato caricato sull’auto, se il ragazzo fosse da solo e quale tragitto abbia seguito fino a Capranica Prenestina, dove Ilaria è stata ritrovata.
La lettera alla famiglia della 22enne: “Quello che ha scritto non ci interessa”
Samson ha deciso di inviare una lettera alla famiglia della ragazza con cui chiede perdono per il suo gesto. Non è stato divulgato il contenuto della missiva, ma la famiglia ha dichiarato di non aver accettato il gesto.
“Le scuse non esistono. Non ci sono scuse e quello che ha scritto non mi interessa. Ha perso tempo“, ha dichiarato il padre della vittima, sottolineando di essere stato colto alla sprovvista dal gesto. “Non ce la aspettavamo in questo momento, magari tra 30 o 40 anni ma non adesso“, ha spiegato l’uomo, aggiungendo che nella lettera Samson avrebbe affermato “di star piangendo“.
Il padre di Ilaria Sula ha però ribadito che la sua famiglia pinage ormai da 20 giorni la figlia, “che non meritava questa fine. Era meravigliosa ed è difficile dimenticarla“. L’uomo ha poi commentato il gesto del 23ennes, sostenendo che si sarebbe trattato di “un tradimento“, perché “se amo una persona non è che l’ammazzo e poi dico che la amo“.
Femminicidio Ilaria Sula,
Ha parlato oggi Fabrizio Gallo, l’avvocato di Mark Antony Samson, all’uscita dal carcere di Regina Coeli dove ha avuto un colloquio con il suo assistito. Stando alle parole del difensore, il ragazzo starebbe implorando sua madre di essere la sua voce per esprimere il rammarico del suo gesto alla famiglia della vittima perché lui dal carcere non ha nessuna possibilità di farlo.
Ulteriori dettagli sono trapelati dagli interrogatori che negli scorsi giorni hanno visto protagonisti il 23enne Mark Samson e sua madre Nosr Manlapaz, che sembrerebbero far maggiore chiarezza sulla morte della 22enne Ilaria Sula. Il giovane avrebbe raccontato di aver “perso la testa per gelosia” dopo aver visto alcuni messaggi sul telefono della sua ex compagna e di aver quindi impugnato un coltello da cucina e poi colpito Sula con la mano sinistra “da dietro, mentre lei si era alzata per riprendersi il telefono“.
Il giovane avrebbe poi raccontato che la vittima “avrebbe gridato poco” e di averla colpita due volte al collo così che morisse “subito“. Poi, sarebbe emerso che, dopo essersi sbarazzato del cadavere, sarebbe andato a “mangiare una piadina” con un’amica di Ilaria Sula con cui “ha parlato dei problemi che aveva con la ragazza“. È quanto si legge nell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Roma. Inoltre, è stato specificato che l’indagato “non si sarebbe posto alcuno scrupolo” nell’inviare al padre della ragazza messaggi in cui fingeva che la giovane fosse ancora in vita.
Il giovane avrebbe poi riferito di aver avuto una relazione “normale” con la giovane, che sarebbe entrata in crisi nel gennaio 2025, dopo un ultimatum della ragazza che gli avrebbe chiesto di mostrargli i suoi voti dell’università. Richiesta a cui lui si sarebbe sottratto. In seguito, Ilaria avrebbe iniziato ad avere comportamenti altalenanti che avrebbe mandato in confusione il giovane, il quale ha sostenuto “di non riuscire a immaginare la fine del rapporto con Ilaria“.
I funerali di Ilaria Sula
Ieri si è svolto l’ultimo saluto a Ilaria Sula a Terni, sua città natale, dove le bandiere sono esposte a mezz’asta per lutto cittadino. La processione, partita da casa della vittima, ha lentamente percorso viale dello Stadio e raggiunto il cimitero dove la bara sarà tumulata dopo un momento di raccoglimento.
All’arrivo l’imam di Terni ha recitato per la ragazza una breve preghiera in arabo. Mentre, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi è intervenuto auspicando che venga fatta “giustizia vera” e che “dai magistrati non arrivino parole inaccettabili come perdono” per Mark Samson che, sostiene, “non merita neanche di essere chiamato uomo”. E così, dalla folla si alzano gli applausi dopo che qualcuno grida “ergastolo”.
I cancelli della palazzina in cui vive la famiglia sono tappezzati di cartelli, messaggi e fiori in ricordo della giovane. La mamma di Ilaria ha partecipato al corteo in sedia a rotelle, perché scesa da un’auto che seguiva il feretro, sorretta da alcuni parenti, si è fermata davanti al carro funebre pronunciando il nome della figlia, e non ha retto al dolore e all’angoscia. Proprio dopo pochi passi infatti nonostante la sostenessero, la donna era crollata sulle sue gambe.
Gli interrogatori della madre di Samson
In contemporanea alle esequie era in corso a Roma l’interrogatorio di Nosr Manlapaz, la madre di Mark Samson, l’ex di Ilaria in carcere per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Uscendo dagli uffici della sezione omicidi della squadra mobile della questura di Roma, l’avvocato del 23enne, Fabrizio Gallo, ha dichiarato che la donna non è più sospettata ma indagata per concorso in occultamento di cadavere.
Quest’ultima avrebbe infatti confessato di aver aiutato il figlio a “pulire casa, a cancellare le tracce di tutto quel sangue“. In tre ore di interrogatorio, quindi, è stato confermato che la donna avrebbe avuto un ruolo “attivo” nelle fasi successive al delitto. Secondo quanto riportato da Ansa, era stata proprio la donna a chiedere, alla presenza del suo difensore, di essere interrogata come “persona informata sui fatti“. Nel corso del colloquio con gli inquirenti, però, la sua posizione è drammaticamente cambiata.
Sin dall’inizio delle indagini, la donna aveva attirato l’attenzione degli inquirenti, sia per le celle del suo telefono, che la geolocalizzavano nella sua abitazione, sia perché si era immediatamente pensato che il giovane non potesse aver compiuto tutto da solo, come invece da lui rivendicato. Resta da capire se la donna abbia aiutato il figlio anche ad infilare il corpo della giovane nella valigia, dopo averlo avvolto in una busta.
Per quanto riguarda il 23enne, invece, il gip ha sostenuto che questo avrebbe agito “con freddezza e insensibilità” e che avrebbe aggredito Ilaria Sula “in modo brutale“, approfittandosi del fatto che la giovane si fidava di lui. Secondo quanto da lui sostenuto, avrebbe ucciso Ilaria Sula intorno alle 11, dopo aver letto sul suo telefono un messaggio arrivato da un altro ragazzo.
L’avrebbe colpita al collo con un coltello da cucina e poi avrebbe iniziato a far sparire le tracce. Intorno alle 14 avrebbe poi raggiunto la zona di Poli e si sarebbe sbarazzato del trolley contenente il cadavere della vittima. Si riflette anche sulla posizione del padre, il quale non risulterebbe all’interno dell’abitazione nel momento del delitto.
Il corteo funebre per Ilaria
Famigliari, amici, colleghi di studio ma anche associazioni contro la violenza sulle donne e anche tanta città, oltre alla rettrice dell’Università La Sapienza, dove Ilaria studiava, Antonella Polimeni, al vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, al prefetto Antonietta Orlando, alla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi. Una folla di centinaia di persone che si è raccolta in processione per accompagnare la studentessa di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato Mark Samson. Una bara bianca coperta da rose rosse e da diversi fiori bianchi è in testa a lungo corteo funebre seguita dai famigliari di Ilaria e dai molti partecipanti, commossi.
“Per Ilaria e per tutte le altre vittime, basta violenza sulle donne”, si legge su uno dei tanti striscioni e cartelli davanti all’abitazione della giovane, ”Non vogliamo perdere un’altra sorella”, ”Rumore dopo il silenzio, era una figlia, sorella, cugina, zia, non un’altra”, ”Se domani tocca a me distruggi tutto, voglio essere l’ultima. Ai tuoi occhi azzurri, al tuo sorriso. Ila per sempre”. Mentre, due sono i gonfaloni che accompagnano il feretro, quelli del comune e della Provincia di Terni e quello di Capranica Prenestina, luogo dove in fondo a un dirupo è stato ritrovato il corpo della studentessa chiuso in una valigia.
Le associazioni contro la violenza sulle donne
A piazza della Biblioteca nella città umbra si sono radunate le associazioni contro la violenza sulle donne che, mostrando svariati cartelli e striscioni, hanno voluto portare il loro sostegno per denunciare la violenza sulle donne prima dell’inizio del corteo funebre di Ilaria.
L’omicidio di Ilaria
La scomparsa di Ilaria Sula risale al 25 marzo scorso, poi all’alba del 2 aprile è stato ritrovato il corpo della studentessa di Statistica alla Sapienza. La salma è stata abbandonata in un’area boschiva in fondo a un dirupo nei pressi del comune di Poli, a un’ora di auto e 40 chilometri a Est della capitale, all’interno di una grossa valigia.
L’autore del gesto è l’ex fidanzato, Mark Samson che ha confessato l’omicidio durante un interrogatorio durato 5 ore. Proprio lui infatti ha guidato gli inquirenti verso la valigia che conteneva i resti della studentessa. Ilaria è stata uccisa mentre era a casa del ragazzo al quartiere Africano, al momento del delitto sarebbe emerso che fossero presenti anche i genitore del ragazzo.
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