L’extraterrestre più amato del mondo battuto all’asta da Julien’s e Turner è stato aggiudicato per circa 5 miliardi delle vecchie lirette
Quando si parla di ET il pensiero va a Steven Spielberg che ha prodotto e diretto il film. Poco si parla, però, di Carlo Rambaldi, la persona che gli ha dato un’anima elettronica e che poco più di dieci anni fa ha lasciato questo mondo. Rambaldi, storico papà di ET, sviluppò e progettò quella creatura mitica che è entrata nel cuore di bambini, adolescenti ed adulti. Ed è restata nel cuore di generazioni che hanno vissuto con empatia il tentativo di Elliot di aiutare l’amico extraterrestre a tornare a casa.
Affermatosi per gli straordinari effetti del film King Kong (1976) e poi del film Alien (1979), ET l’extraterrestre valse a Carlo Rambaldi il terzo Oscar per gli effetti speciali (1982).
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ET ottava meraviglia del mondo del cinema
Per Carlo Rambaudi ET rappresentava l’ottava meraviglia del mondo del cinema, perché nell’immaginario collettivo il simpatico ragazzino marziano respirava come chi ne vedeva le immagini. ET era un essere vivente come chi ne seguiva la storia incollato sulla poltrona di un cinema.
ET aveva uno sguardo insieme triste e conoscente, uno sguardo i cui occhi penetravano i sentimenti più profondi di uno spettatore che aspettava con ansia che il suo amico umano Elliot trovasse il modo di farlo tornare a casa. Gli occhi e il collo si muovevano con una sincronia che rendeva ET una creatura così umana da suscitare nello spettatore la voglia e la speranza di incontrarlo.
Tutto ciò fu reso possibile per il lavoro di una squadra di dodici tecnici che guidavano ben 85 punti di movimento: 32 punti di movimento articolavano il viso; 7 la testa e il collo che si ritraeva e si estendeva e 7 addome e torace; 2 i piedi, 8 i movimenti pneumatici e 5 le luci. I restanti 26 punti di movimento articolavano le braccia e le mani. Una straordinaria opera di ingegneria cinematografica. Questi dodici apostoli dell’elettronica erano riusciti, come ebbe modo di dire Spielberg, a rendere concrete «the twelve souls» di ET. Alla base del successo avuto da ET vi era quindi un costante movimento che creava stati d’animo, un movimento che rappresentava l’anima di questa straordinaria creatura marziana ed elettronica.
Asta: ET è di un altro pianeta
ET vince la gara dei dollari strapazzando e distanziando altre figure iconiche del mondo del cinema. Nella due giorni di asta, il lotto n. 1052 – ET L’EXTRA-TERRESTRE: PERSONAGGIO ORIGINALE “ET” MECCATRONICO (CON DVD) (CON NFT) – si chiude con il prezzo venduto di $ 2.560.000.
Tra i 1353 lotti battuti all’asta da Julien’s e Turner vi erano tante altre proposte significative. Tra queste proposte il bastone con il quale Charlton Heston, interpretando Mosè, apre le acque del Mar Rosso ne «I dieci comandamenti» per far passare il popolo ebraico inseguito dai carri del faraone Ramesse I, battuto all’asta al prezzo di $ 448.000; la Nimbus 2000, che era la migliore scopa presente sul mercato in quel momento, ricevuta in dono da Harry nel film «Harry Potter e la pietra filosofale», battuta al prezzo di $128.00.
L’asta tenuta da Julien’s e Turner ha mostrato come ET sia di un altro pianeta e che di gran lunga «Telefono casa» e il dito che si illumina restano un’immagine scolpita nella memoria del grande pubblico.
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