Debutta al Teatro Lo Spazio dal 22 al 24 aprile, In un’altra vita, spettacolo scritto e diretto da Federico Malvaldi.
Cosa accade quando veniamo dimenticati? Quali sentimenti siamo costretti ad attraversare nell’attimo in cui ci accorgiamo che negli occhi e nella memoria della persona che amiamo, o che abbiamo amato, non esistiamo più?
In un’altra vita racconta un passato di sogni, rimpianti, sbagli e reiterazioni che si sgretola
I protagonisti di questa storia sono Anna ed Elia. Quasi vent’anni di vita insieme: un amore nato durante i tempi dell’università che si è alimentato, è cresciuto ed è sopravvissuto fino a quando, un giorno, Elia non ha guardato Anna negli occhi senza più riconoscerla.
Il passato che si sgretola. Un passato fatto di sogni, rimpianti, sbagli e reiterazioni. Anni in cui i due hanno fatto di tutto per restare insieme nonostante le loro differenze e le difficoltà a incastrarsi l’uno con l’altra, cercando di superare le proprie disfunzionalità per trovare una forza comune all’interno del rapporto di coppia.
A un certo punto, però, tutto finisce. E anche se il dissesto sembra improvviso, in realtà sono i piccoli terremoti quotidiani, privati e relazionali, ad aver logorato una relazione che col tempo ha smesso di crescere, per stagnarsi in un’immobilità senza via d’uscita.
In un’altra vita indaga i dissensi emotivi che portano allo sgretolamento dei sentimenti
In un momento storico in cui la riflessione riguardo alla fine di una relazione è parte integrante del dibattito pubblico e in cui l’educazione all’accettazione della perdita e dell’abbandono si fa sempre più urgente, In un’altra vita si pone l’obiettivo di indagare i dissesti emotivi che portano allo sgretolamento dei sentimenti, quel processo corrosivo e silente che può avvenire all’interno di una coppia e che ci mette al centro di quesiti universali inerenti all’affermazione di sé indipendentemente dalla coesistenza con la persona amata.
L’interrogativo riguardo al chi siamo, se non attraverso lo sguardo altrui, si fa estremamente urgente, tanto che diventa necessario trovare una risposta non solo per educarci a lasciare andare un passato e un’esistenza che sembra ci abbiano dimenticati, ma anche per iniziare a costruire relazioni che non si basino più sulla subordinazione affettiva, ma sul sano desiderio di condivisione del proprio sé con l’altro, senza sopraffarlo o caricarlo di aspettative e bisogni capaci di innescare rapporti di dipendenza che andrebbero arginati.
Amare è imparare a esistere nella propria individualità
Imparare a esistere nella propria individualità diventa un passo fondamentale per acquisire la capacità di amare e sostenere chi ci sta accanto senza pretenderne l’amore e l’attenzione a tutti i costi, trasformando la relazione in una scelta di coesistenza quotidiana, scevra da quegli stilemi morbosi che sono figli delle storture di una società che ha caricato di valori negativi la fine delle cose, senza educarci all’importanza di una possibile rinascita.
Non necessariamente dobbiamo dimenticare a nostra volta chi sceglie di dimenticarci, ma, forse, abbiamo il dovere di imparare a esistere senza ciò che è stato, per riuscire a donare all’altro, ma soprattutto a noi stessi, la libertà di vivere un’altra vita.
Teatro Lo Spazio
Via Locri, 42/44 – Roma
Orario spettacolo
da martedì a giovedì ore 21:00
Prezzo biglietto
Intero € 15,00 euro – ridotto € 12,00
(bar aperto per aperitivo dalle 20.30)
Info
06 77076486 – +39 339 7759351
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