Roma, quando il nome del nuovo allenatore? Friedkin corrono il rischio di farsi sfuggire i nomi sotto il naso

Ormai manca meno di un mese al termine della stagione e la Roma ancora non ha comunicato il nome del prossimo allenatore. Da novembre, momento del ritorno di Ranieri, la società sapeva che avrebbe dovuto trovare un nuovo tecnico. La lista dei papabili scelti da Ranieri è stata consegnata ai Friedkin, ma il nome ancora non è uscito. Il rischio è che gli allenatori inseriti nella lista dall'attuale mister si accasino in altre piazze

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Sono ormai mesi che in casa Roma tiene banco il tema legato all’allenatore per le prossime stagioni. Il tentativo di Dan e Ryan Friedkin di convincere Claudio Ranieri a restare per un altro anno è naufragato sul nascere, il testaccino vuole chiudere con la carriera da allenatore e concentrarsi sul nuovo ruolo di consigliere senior della presidenza.

Le piste battute dai media

C’è bisogno di un allenatore giovane, che costruisca un progetto per i prossimi anni, e la conferma in panchina di Ranieri sarebbe – secondo lui stesso – soltanto una perdita di tempo. Lo aveva detto lo scorso 27 marzo nel corso della conferenza stampa pre Lecce-Roma; nella stessa occasione se n’era uscito così con i giornalisti: “Per la panchina potete escludere tutti i nomi che avete detto”.

Allora i tecnici più sulla bocca di media e tifosi erano Allegri, Sarri, Montella, Farioli, Gasperini, Pioli, Mancini. Tanti, insomma. Se si vuole credere al mister di Testaccio, tutti nomi da depennare dai papabili. Nessuno di questi farebbe parte della famosa lista presentata da lui e Florent Ghisolfi ai Friedkin.

L’immobilismo della società

Forse la scelta è stata fatta e manca solo l’annuncio ufficiale. Ma se così non fosse la presidenza non avrebbe più troppo tempo a disposizione. Il tempo passa e ci sono sempre più squadre che potrebbero essere interessate a cambiare panchina e soffiare sotto il naso dei Friedkin gli uomini individuati da Ranieri. Juve e Milan quasi al 100% a giugno avranno la panchina libera. L’Atalanta senza “quasi”. C’è vedere come procede il rapporto tra Antonio Conte e De Laurentiis. E se riaffioreranno tensioni tra Raffaele Palladino e la Fiorentina. In più c’è da fare attenzione all’estero, in particolar modo in Inghilterra, dove gli allenatori italiani sono storicamente apprezzati.

Il punto a favore della Roma nella ricerca del prossimo allenatore sarà avere dalla propria parte Claudio Ranieri, una figura rispettata e riconosciuta come credibile da tutto il panorama internazionale. Con una società che, ad oggi, non ha una dirigenza, la qualificazione alla prossima Champions League al momento complicato e i paletti finanziari del Settlement Agreement con la UEFA, il nome di Ranieri è l’unica cosa che può convincere il prossimo allenatore a scegliere la Capitale.

Gli ostacoli della Roma per arrivare a un top manager

Non dovrebbe mancare molto prima che i Friedkin annuncino il prossimo tecnico. Le speranze dei tifosi non sono altissime, ci ha tenuto ad abbassarle Ranieri: non arriverà un nome top, ma uno valido, a cui va dato il tempo di lavorare. Un allenatore che non scelga la Roma solo per la competizione europea della prossima stagione o il budget da spendere sul mercato. E dunque questo mette fuori gioco qualsiasi ipotesi legata a Allegri o Ancelotti.

Anche perché per allenatori di primo livello serve un ingaggio alto. L’approdo a Roma di Josè Mourinho era stato possibile anche perché, nonostante la società gli versasse circa 7 milioni di euro anni, la spesa complessiva si fermava ai “soli” 9,2 milioni di euro lordi in virtù del Decreto Crescita. Su questo punto bisogna tenere conto anche del fatto che fino a giugno 2027 i Friedkin dovranno continuare a versare nelle casse di Daniele De Rossi poco più di 3 milioni di euro netti annui.

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