Tajani in allarme sul Medio Oriente: “Fermatevi tutti, si rischia catastrofe bellica”

"C’è ancora la possibilità di scongiurare una guerra che coinvolga l'intero Medio Oriente" ha sostenuto Tajani, facendo appello alla responsabilità e alla moderazione di tutte le parti coinvolte nel conflitto

Redazione
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In queste ore un missile in più da una parte o dall’altra potrebbe portare questa guerra definitivamente fuori controllo“, così Antonio Tajani lancia l’allarme sulla guerra in Medio Oriente, sempre più fuori controllo. L’attacco che l’Iran ha sferrato contro Israele rischia di essere la goccia definitiva che farà traboccare il vaso e tutti nel mondo sembrano esserne consapevoli. Il ministro degli Esteri, quindi, lancia l’ennesimo appello verso i protagonisti di questa guerra, chiedendo a gran voce la fine delle ostilità e l’apertura di un tavolo di trattative, che possa risolvere definitivamente le tensioni presenti sui territori medio orientali.

Tajani chiede a tutti di fermarsi, compreso Israele, ritenuto parte aggredita nel conflitto ma anche uno degli attori più sanguinari. “Ho sempre detto che Israele ha diritto a difendersi, il 7 ottobre è stato una vergogna, un affronto senza pari a una intera nazione. Ma non bisogna provocare la morte di altri innocenti, e adesso ripeto non bisogna trasformare una guerra locale in una catastrofe bellica regionale” ha infatti sostenuto il vicepremier forzista, ponendo l’accento sulle conseguenze tragiche che il proseguimento del conflitto potrebbe comportare.

La presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen
La presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen

Il Libano rischia di diventare una nuova Striscia di Gaza, con milioni di sfollati, bambini malati, famiglie distrutte e migliaia di morti innocenti, come sottolineato anche dal segretario dell’Onu Antonio Guterres. La priorità, quindi, è riportare la pace nella Regione, così da evitare “una ulteriore escalation“. “Esorto tutte le parti a proteggere la vita di civili innocenti. L’Unione europea continua a chiedere un cessate il fuoco al confine con il Libano e a Gaza e il rilascio di tutti  gli ostaggi trattenuti da quasi un anno” ha dichiarato la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, che ha condannato “con massima fermezza” l’attacco missilistico iraniano.

Tajani: “Nuovo pacchetto di aiuti da 17 milioni al Libano

Il ministro degli Esteri ha sottolineato le gravi conseguenze che ha provocato l’apertura del conflitto medio orientale verso il Libano. Migliaia di morti e centinaia di feriti, causati dal tentativo di Israele di decimare gli affiliati di Hezbollah presenti sul territorio libanese, oltre ad un esodo che ha ricordato quello avvenuto nel 2006. “L’escalation militare nel Libano meridionale ha già causato l’esodo di migliaia di persone, verso la capitale e altre aree ritenute più sicure, alcuni addirittura verso la Siria” ha spiegato Antonio Tajani, sottolineando che l’Italia è in prima linea per supportare la popolazione libanese.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sull'offensiva a Kursk
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sull’offensiva a Kursk

Ho annunciato al Consiglio Affari Esteri un nuovo importante pacchetto di aiuti umanitari di 17 milioni di euro per il Libano” ha sostenuto il vicepremier, chiarendo che questa iniziativa va ad unirsi ai 50 milioni di euro che sono già stati stanziati specificamente per l’emergenza in Libano. Inoltre, il ministro ha voluto sottolineare che “le nuove iniziative umanitarie sul fronte libanese si aggiungono a quelle che stiamo portando avanti a Gaza fin dall’inizio della crisi, per cui abbiamo già stanziato un totale di 55 milioni di euro“.

Al momento, comunque, l’attenzione sarebbe puntata sulla presenza di civili e soldati italiani nelle zone di confine tra Israele Libano. Tajani ha quindi rinnovato il suo invito ai cittadini di lasciare il Paese al più presto possibile, specificando invece che per il momento non vi sono ordini di evacuazione per i contingenti Unifil e Mibil. Questi, comunque, non sarebbero gli obiettivi delle offensive israeliane, ma per sicurezza sarebbero rifugiati all’interno di bunker. “Ci siamo confrontati con il presidente Meloni e con il collega Crosetto. Con l’Onu dovremo decidere come proseguire la missione” ha spiegato il ministro, chiarendo che al momento non vi è nulla di certo.

Tajani: “La prospettiva resta quella dei due Stati

Antonio Tajani ha garantito che per ora si continua a lavorare per una de escalation e per la soluzione dei “Due popoli due Stati“. Sembrerebbe che gli Stati mediatori non riescano ad individuare un’altra soluzione, oltre questa, che sia abbastanza efficace. “La prospettiva nella regione resta quella dei due Stati, quella di Israele in grado di convivere in sicurezza con uno stato palestinese, e di un Libano che resti un paese stabile e un esempio di convivenza tra le varie comunità e religioni” ha infatti spiegato il ministro degli Esteri.

Secondo il vicepremier, inoltre, la situazione in Medio Oriente non sarebbe ancora giunta ad un punto di non ritorno. “C’è ancora la possibilità di scongiurare una guerra che coinvolga l’intero Medio Oriente” ha sostenuto Tajani, facendo appello alla responsabilità e alla moderazione di tutte le parti coinvolte nel conflitto. Sembrerebbe, poi, che questa sera il ministro degli Esteri sarà impegnato in una telefonata con i suoi omologhi di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito, proprio per discutere dell’escalation che in questo momento interessa il Medio Oriente.

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