Dossieraggio, scoperti 200mila nuovi accessi: è caccia ai mandanti

I numeri sarebbero ancora più "mostruosi e inquietanti", come ha dichiarato il procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Sembrerebbe che il tenente abbia scaricato in un solo giorno ben 10mila file

Redazione
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Gli accessi presumibilmente operati dal tenente della Guardia di Finanza Pasquale Strianoritenuti non autorizzati e quindi abusivi” sarebbero circa 200mila in tre anni, da aggiungere ai 30mila effettuati nel biennio successivo. Un nuovo colpo di scena del caso Dossieraggio, che tiene accesi i riflettori sulle presunte falle nella sicurezza della Direzione nazionale antimafia. Sembrerebbe, inoltre, che i nuovi accessi individuati interesserebbero personaggi nuovi, finora mai nominati, tra cui figure della politica, dello spettacolo e di “interesse“.

La notizia sarebbe stata confermata dalla consegna ieri al Tribunale del Riesame di documenti necessari a richiedere la misura cautelare degli arresti domiciliari per Pasquale Striano e per il procuratore della Dna Antonio Laudati. Tali accessi sarebbero stati scoperti dal nuovo gruppo Sos, istituito dal procuratore nazionale Giovanni Melillo, che insieme alla Guardia di Finanza ha effettuato un’analisi degli accessi effettuati da Striano, e dimostrerebbero la necessità di una misura detentiva per evitare l’inquinamento delle prove.

I legali dei due imputati hanno chiesto l’inammissibilità delle nuove prove, chiedendo un rinvio dell’udienza affinché queste possano essere correttamente analizzate. Il processo è previsto in data 12 novembre, ma non è chiaro se il Tribunale deciderà di ammettere oppure no le nuove prove presentate ieri.

Dossieraggio, Cantone: “Non è prevedibile conclusione in tempi brevi

I nuovi elementi che si aggiungono all’inchiesta sembrano rendere ancora più complesso il quadro che finora è stato delineato. I numeri sarebbero ancora più “mostruosi e inquietanti“, come ha dichiarato il procuratore di Perugia Raffaele Cantone alcuni mesi fa. I nuovi accessi renderebbero non credibile la dichiarazione di Pasquale Striano per cui tali accessi sarebbero ricollegabili ad attività “pre- investigative“.

Sembrerebbe, inoltre, che in un solo giorno il tenente abbia scaricato oltre 10mila file. Un numero ben oltre la media del gruppo Sos, se si considera che di media in quattro anni un addetto al servizio scarica nel complesso 8mila file. A questo punto, il problema diventa logistico, ovvero “come si può pensare di leggere e analizzare più di 10mila atti?“, come sottolineato da Cantone nell’udienza che si è tenuta ieri. La mole di lavoro è immensa e, oltre all’analisi stessa dei file, è necessario comprendere chi possano essere i “mandanti” a cui successivamente Striano ha inviato i documenti.

Becciu: “Mi rendo disponibile se la mia testimonianza è utile

La notizia dei nuovi accessi avrebbe quindi interessato anche personalità che fino ad ora erano rimaste fuori dalla vicenda. Il cardinale Angelo Becciu ha dichiarato di essere disponibile a testimoniare, nel caso in cui le sue parole possano essere utili a fare chiarezza sulla questione. I nuovi accessi, infatti, avrebbero coinvolto anche figure interne al Vaticano. “Questa storia dei dossieraggi mi ha totalmente sconvolto” ha dichiarato il cardinale, pronto a partecipare alle investigazioni.

Cardinale Becciu
Il Cardinale Angelo Becciu

L’indagine per il momento prosegue con l’obiettivo di comprendere per conto di chi abbia agito Pasquale Striano. Secondo la Procura di Perugia, infatti, risulta inverosimile che il tenente abbia agito solo per “compiacere i giornali che lo compulsavano“. I procuratori hanno infatti lanciato un allarme, sostenendo che la preoccupazione sul caso non è legata solo “alla criminalità organizzata, alla stampa” ma anche “ai servizi stranieri e a soggetti che non operano nel nostro territorio nazionale“.

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