La denuncia che l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha presentato a carico dell’imprenditrice Maria Rosaria Boccia alla Procura di Roma, entrambi al centro dello scandalo politico più in voga del momento, ha fatto scattare la perquisizione della casa dell’indagata e ora si attende il suo interrogatorio. La procura ha deciso di aspettare a convocarla, perché ritiene prima necessario analizzare i dati dei device ritrovati durante la perquisizione. La 41enne è accusata di violenza e minaccia a corpo politico e lesioni aggravate.
Il procedimento contro Boccia si unisce ad altre due inchieste già aperte su questo caso. C’è quella in cui Sangiuliano è indagato per rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio e peculato, per le trasferte in cui Boccia era con lui. E poi c’è poi il fascicolo che la Corte dei Conti del Lazio ha aperto per un eventuale danno erariale.
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La perquisizione in casa di Boccia
I carabinieri del Nucleo investigativo di Roma hanno perquisito la casa a Pompei di Maria Boccia sabato scorso, sequestrandole tutti i dispositivi informatici trovati in un armadio in casa: due cellulari, un tablet, due computer portatili, numerose schede sim e degli occhiali smart. Questi ultimi venivano utilizzati dall’imprenditrice per filmare in incognito anche all’interno della Camera dei deputati.
Le autorità hanno acquisito la chat intera tra la donna e l’ex ministro, per “ricostruire l’avvio della relazione affettiva e il relativo sviluppo patologico, gli episodi penalmente rilevanti e cercare riscontro” a quanto denunciato. Oltre questa anche vari documenti e email sullo stato clinico della gravidanza, incluse visite di controllo, e la chat con la moglie di Sangiuliano, Federica Corsini. Gli inquirenti hanno ora una grandissima mole di dati da analizzare, prima di poter convocare Boccia in Procura per l’interrogatorio.
Dopo la perquisizione l’imprenditrice, che ha molto seguito sui social e li utilizza sin dall’inizio dello scandalo per dire la sua riguardo il caso, ha pubblicato su Instagram, tra le storie, una nuova foto pubblicitaria di due telefoni con la scritta “operativa”. In altri messaggi postati sui social, Boccia ringrazia per i “moltissimi messaggi di affetto e solidarietà” e mette come sottofondo musicale la canzone “Io non ho paura” di Fiorella Mannoia.
Le accuse
Dalla denuncia di Sangiuliano spuntano le accuse di violenza e minacce a corpo politico, che l’articolo 338 del codice penale punisce con condanne da 1 fino a 7 anni di carcere. Nel decreto di perquisizione si afferma che l’indagata ha esercitato minacce idonee “a compromettere la figura politica e istituzionale di Sangiuliano” in modo “da turbare l’attività e ottenere il conferimento della nomina a consulente per i Grandi Eventi, incarico di diretta collaborazione del ministro”.
Dopo la fine della “relazione affettiva extraconiugale” con l’ormai ex ministro, e “dopo aver appreso che la bozza del decreto di nomina firmata dal ministro era stata bocciata per volontà dello stesso Sangiuliano”, Boccia avrebbe messo in atto diverse iniziative che per i pm sarebbero illecite. L’imprenditrice avrebbe contattato “ripetutamente” l’ex ministro chiedendo “appuntamenti”, tutti “rifiutati”, e avrebbe cercato anche di contattare il dicastero per “conoscere gli esiti della procedura di nomina”. Boccia avrebbe rivelato a Sangiuliano di “una presunta gravidanza” e avrebbe contattato più volte la moglie dell’ex ministro “con chiari riferimenti alla sua relazione extraconiugale con il marito”.
Inoltre ci sarebbe anche la pubblicazione “senza consenso, di foto private nonché immagini oggetto di manipolazione che la ritraevano all’interno del ministero” e la divulgazione “progressiva e in modo frammentario” ai media e sui social di notizie “attinenti alla sua relazione con il Sangiuliano, ai suoi rapporti con il Ministero e all’accesso a documenti di informazioni riservate del ministero, ogni volta alludendo la disponibilità di altre notizie compromettenti per il ministro”.
È chiamata a contestare anche il reato di lesioni aggravate per ciò che sarebbe avvenuto a Sanremo nella notte tra il 16 e il 17 luglio quando Boccia, secondo la denuncia, avrebbe colpito Sangiuliano ferendolo alla testa.
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