Il monastero di San Simeone, dalle origini pre-cristiane alla psicoterapia

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L’antica struttura si trova a Stroncone, in provincia di Terni: ospita incontri teorico pratici, come fitoterapia e agopuntura 

San Simeone, monastero nel comune di Stroncone (Terni) si distende tra monti scoscesi e burroni. Immerso nel verde, ha origini romane e pagane, tanto da essere presenti resti dei loro culti e dei loro templi. I monaci eremiti cristiani abitavano queste zone e la grotta al centro del monastero. Furono i benedettini e poi i francescano a costruire le antiche mura della chiesa e del chiostro: dopo la seconda guerra mondiale, ha subito un abbandono progressivo, che si è concluso con l’operazione de I Ricostruttori che hanno restaurato l’edificio.

Nel corso dell’anno si svolgono conferenze propedeutiche, corsi annuali di asana e attività teatrali. Corsi di meditazione profonda e incontri settimanali.

I corsi organizzati al monastero di San Simeone

Ad esempio per quanti riguarda la meditazione, “la tradizione dell’esicasmo affida all’invocazione del Nome di Gesù, o altre brevi formule di tipo mantrico tratte dalle Sacre Scritture, la capacità di raccogliere attorno a sé la mente, di unificarla e di introdurla verso l’interno – affermano i Ricostruttori – In diversi contesti monastici (dall’Egitto, al Sinai, all’Athos) è ripresa l’idea di fondo secondo cui il respiro, investito dal Nome di Gesù, è la navicella su cui la mente deve salire per ritirarsi dall’esterno, prendere la direzione del cuore e qui riposare”.

Lo stesso monastero fu luogo di culto addirittura celtico: s’ignora la data della sua fondazione, ma secondo un’ipotesi il monastero risale al IV secolo, quando fu costruito un oratorio dedicato a San Silvestro papa i cui resti sono incorporati nelle mura dell’attuale edificio. Il primo documento che testimonia la sua esistenza si trova nel “Chronicon Farfense”, un “testamento” nel quale si specifica la donazione al monastero di San Simeone alcuni fondi rustici da parte di un certo prete Giovanni di Pietro nell’anno 1012. Il Monastero, che ospitava i Benedettini, era alle dipendenze dell’Abbazia di San Benedetto in Fundis. Nel XV secolo i monaci benedettini abbandonarono il monastero, che passò ai Canonici: dal carteggio del periodo post napoleonico conservato in archivio, si apprende che nel 1847 il Convento era abitato da una famiglia religiosa composta da quattro laici e tre sacerdoti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, San Simeone offrì ospitalità a numerose famiglie di “sfollati”, che vissero qui per gran parte della durata del conflitto al riparo dai bombardamenti che investirono Terni.  

Tra i prossimi incontri teorico pratici – gratuiti – c’è quello di fitoterapia (29 gennaio 2023) con il medico chirurgo Massimo Formica; agopuntura (26 febbraio) con il medico chirurgo Leonardo Paoluzzi; seguono il 29 maggio – con il medico terapeuta Giulio Spazini – e il 28 maggio – con fitoterapista Andrea Stroppiani (per informazioni, s.simeone@iricostruttori.org).

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