I colloqui per la pace in Ucraina previsti per oggi a Londra sono stati rinviati. A renderlo noto è il governo britannico, che ha aggiunto che si terrà comunque un incontro con funzionari di livello inferiore. “I colloqui a livello ufficiale proseguiranno“, ha dichiarato il ministero degli Esteri britannico all’agenzia di stampa Afp. Il ministro degli Esteri ucraino sarà comunque a Londra, dove terrà un incontro bilaterale con il segretario agli Esteri britannico David Lammy.
La notizia dell’annullamento del meeting di oggi arriva dopo quella del dietrofront di Francia e Germania: secondo quanto riportato da Sky News, i ministri degli esteri di Parigi e Berlino avrebbero rinviato il viaggio a Londra dopo aver appreso la cancellazione della presenza del segretario di Stato Usa Marco Rubio e di Steve Witkoff. La decisione di non presentarsi al colloquio da parte di Rubio sarebbe dovuta, secondo quanto riportato dal New York Times, alle recenti dichiarazioni di Zelensky, che ha affermato che l’Ucraina non è disposta a “riconoscere legalmente l’occupazione della Crimea“.
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Pace in Ucraina, prospettive per gli accordi: Mosca rinuncerebbe ai territori che non occupa
Secondo quanto riportato dal Guardian, Mosca avrebbe mostrato segnali d’apertura per le condizioni da raggiungere per gli accordi. In particolare la Russia avrebbe dichiarato agli Stati Uniti che potrebbe rinunciare alle proprie pretese sui territori dell’Ucraina attualmente non conquistati.
Tutto ciò si otterrebbe in cambio del riconoscimento della Crimea come russa, un punto sul quale l’Ucraina, per il momento non sembra voler cedere. Un simile scenario confermerebbe le indiscrezioni secondo cui i piani per la pace in discussione tra le parti e i mediatori prevederebbe un congelamento della linea di confine attuale.
Il clima di tensione e di aperture dopo la tregua di Pasqua
Scaduta la tregua di 30 ore per la pasqua, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha nuovamente lanciato un appello a Putin per un cessate il fuoco duraturo. Stavolta Zelensky chiede “una risposta chiara” da parte di Mosca sull’eventualità di sospendere gli attacchi contro i civili e contro infrastrutture non militari per altri 30 giorni.
Dal canto suo il Cremlino ha fatto sapere di star valutando questa eventualità: “Questo va chiarito, è materia per un esame molto dettagliato, forse anche in forma bilaterale“, ha detto Putin. L’atteggiamento possibilista è stato confermato dal portavoce, Dmitry Peskov, che ha confermato che intendeva parlare di possibili “negoziati e discussioni con la parte ucraina“.
Anche il presidente Usa Donald Trump è tornato a dirsi fiducioso sul raggiungimento di un accordo a breve, già “questa settimana“. Nel suo discorso serale Zelensky ha ribadito l’impegno dell’ Ucraina a non colpire infrastrutture civili, proponendo la via della de-escalation con la sospensione degli attacchi missilistici e con i droni a lungo raggio. “La pace arriva in silenzio – ha affermato – e il primo passo dev’essere un cessate il fuoco incondizionato: questo sarà il messaggio prioritario che porteremo agli incontri di Parigi e Londra“.
Nonostante i cenni di apertura al dialogo dalle due parti, non sono mancate durante la tregua pasquale le accuse reciproche di violazione. In particolare i russi hanno accusato l’Ucraina di aver commesso 4900 violazioni, mentre Kiev ne ha attribuite 3000 a Mosca. Subito dopo lo scadere delle 30 ore concordate, l’aeronautica militare ucraina ha reso noto che le forze russe sono immediatamente tornate a colpire, lanciando tre missili e 96 droni di vario tipo.
Continuano gli attacchi, droni su Odessa
Continuano intanto i raid: durante la notte sono stati segnalati attacchi con i droni sulla città di Odessa. Le autorità hanno riportato la notizia di almeno tre persone rimaste ferite. L’attacco russo si è abbattuto su una zona densamente popolata, e ha colpito un edificio residenziale: sono divampati diversi incendi e molte abitazioni sono state distrutte.
Mosca ha invece dichiarato di aver neutralizzato almeno 10 droni provenienti da Kiev. Nelle parole del ministro della difesa russo: “In totale, dalle 20 del 21 aprile alle 6 ora di Mosca del 22 aprile, i sistemi di allerta della difesa aerea hanno distrutto 10 droni ucraini: cinque droni sul territorio della Repubblica di Crimea, tre droni sul territorio della regione di Belgorod e due droni sul territorio della regione di Orël”
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