Nuova proposta degli Stati Uniti per la risoluzione del conflitto in Ucraina: durante l’incontro di ieri a Parigi gli Usa hanno avanzato un piano che potrebbe venire incontro alle garanzie di sicurezza richieste ripetutamente da Mosca.
Nello scenario proposto negli ultimi colloqui in Francia si verificherebbe un congelamento della situazione geopolitica attuale: la Russia manterrebbe tutti i territori che si trovano attualmente sotto il suo controllo, e vedrebbe alleggerite le sanzioni imposte dall’occidente nei suoi confronti. Tutto ciò avverrebbe soltanto nel caso in cui la federazione mostrasse l’impegno concreto per un cessate il fuoco duraturo.
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La notizia è stata riportata da Bloomberg, che ha citato funzionari europei in un articolo rilanciato da media russi come l’agenzia Ria Novosti e ucraini come il Kyiv Post. Per quanto concerne l’Ucraina, nella stessa proposta dovrebbe essere previsto lo stop ai colloqui per l’adesione di Kiev alla Nato, un’altra misura imprescindibile per la collaborazione di Mosca ai negoziati per la pace.
Subito dopo la fine del meeting a Parigi le dichiarazioni del segretario di Stato americano Marco Rubio avevano lasciato intendere che si fosse giunti a uno spartiacque: o per lo meno per quanto riguarda l’impegno degli Stati Uniti come mediatori all’interno del conflitto. “Nei prossimi giorni“, ha detto Rubio, si deciderà se la pace in Ucraina “è fattibile o meno e se non è possibile dovremo passare ad altro, perché gli Stati Uniti hanno altre priorità“. Meno perentoria invece la posizione del vice di Trump, JD Vance, attualmente in visita a Roma, che si è detto “ottimista“ sulla riuscita dei prossimi negoziati.
Zelensky a Witkoff: “Avete adottato la strategia russa”
Sulla possibilità di un congelamento della situazione attuale del conflitto Zelensky è stato invece categorico: il presidente ucraino ha respinto con fermezza qualsiasi discussione sui territori prima di un cessate il fuoco. Witkoff avrebbe “adottato la strategia russa“, secondo Zelensky, che ha aggiunto “non considereremo mai i
territori ucraini come russi“: ogni ipotesi di cessione territoriale per Kiev è “inaccettabile“.
La Russia dal canto suo ha collegato la possibilità di un cessate il fuoco allo stop degli approvvigionamenti militari all’Ucraina, nonché all’allentamento delle sanzioni occidentali, che probabilmente riuscirà a ottenere. Più complesso invece il discorso della demilitarizzazione, di fronte a un’Europa che, con Kiev, continua a sentirsi minacciata e ritorna ad armarsi. Le altre condizioni avanzate dal Cremlino riguardano il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e sulle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson
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