Disponibile online e nei negozi fisici in Austria, Germania e Svizzera, la polvere bianca Sniffy ha recentemente fatto il suo ingresso in Francia, trovando spazio in alcune tabaccherie. La sua rapida diffusione ha sollevato un’ondata di polemiche nel paese, tanto che il ministro della Salute, Frédéric Valletoux, l’ha definita senza mezzi termini “spazzatura“.
Che sostanze contiene Sniffy?
Sniffy si presenta come una polvere energizzante che promette di “aumentare istantaneamente la tua energia per 20-30 minuti“. La base della sostanza è un mix di caffeina, taurina e creatina, aromatizzata al gusto di fragola, menta, lime o frutto della passione. Tuttavia, ciò che desta maggiori preoccupazioni sono le modalità di assunzione: Sniffy si inala attraverso una mini-cannuccia appositamente venduta con il prodotto. Un gesto che evoca inevitabilmente l’uso di cocaina, aumentando l’allarme tra la popolazione, in particolare tra i genitori.
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Nonostante sia riservata ai maggiorenni, Sniffy ha trovato un successo particolare tra gli adolescenti. La promozione sui social media, spesso condotta da influencer, ne ha facilitato la diffusione. Questi ultimi descrivono Sniffy come un prodotto indispensabile per sentirsi “al top“, incoraggiando i giovani a utilizzarlo in varie occasioni, dalle feste ai momenti di studio per un aumento istantaneo di energia.
Il ministro Valletoux ha espresso la volontà di vietare la polvere, dichiarando: “È una corsa continua tra i quasi venditori di morte, la legge deve sempre correre dietro a chi ha sempre simpatiche idee per i nostri giovani…“. Tuttavia, al momento, non esiste una normativa che consenta di proibire la vendita di Sniffy, dato che le sostanze presenti al suo interno non figurano nella lista delle sostanze vietate. L’impotenza dell’esecutivo ha portato di conseguenza molti tabaccai a decidere di agire autonomamente, rifiutandosi di vendere la polvere eccitante nelle loro attività. Da Parigi a Rennes, da Marsiglia a Strasburgo, numerosi esercenti hanno deciso di non commercializzare Sniffy, cercando di arginare il fenomeno.
Sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria
Dal canto suo, l’azienda produttrice ha rassicurato il pubblico, affermando che i pericoli paventati da esperti e governo non esistono e che la sostanza è del tutto innocua. Nonostante ciò, l’azienda sottolinea l’importanza di rispettare la dose giornaliera consigliata, fissata a non oltre due grammi al giorno. In attesa di eventuali sviluppi legislativi, la preoccupazione per gli effetti di Sniffy continua a crescere, lasciando aperto il dibattito su come regolamentare prodotti che, pur essendo legali, possono rappresentare un rischio per la salute pubblica e influenzare negativamente i comportamenti dei più giovani.
Bisogna però ammettere che la popolarità quanto l’indignazione scatenate da Sniffy si basano più sull’idea di marketing che ha alla base, piuttosto che sull’effettiva pericolosità dei suoi ingredienti. Caffeina, creatina e taurina sono tutte sostanze già presenti in numerosissime bevande energetiche, normalmente vendute in bar e supermercati. Ciò che fa la differenza nel caso di Sniffy è proprio la somiglianza che ha con la cocaina, cosa che, non solo la rende più inquietante, ma anche più attraente per i consumatori.
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