Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso, tramite la firma di un decreto avvenuta lunedì, di agevolare la concessione della residenza per quegli stranieri che vogliono traferirsi in Russia: questo a patto che condividano i valori tradizionali russi. Lo riportano le agenzie di stampa russe Ria Novosti e Tass. Con questa iniziativa, Putin si apre ai cittadini stranieri per rafforzare i principi tradizionali russi in netto contrasto con quelli occidentali. L’idea del decreto pare sia stata ispirata da una studentessa italiana a Mosca.
Putin, cosa dice il decreto
Il documento si propone di fornire “sostegno umanitario” a chi non condivide l’ideologia neoliberale dell’Occidente. Quindi le candidature si baseranno sul fatto che i cittadini che vogliono trasferirsi in Russia hanno rifiutato le politiche dei Paesi da cui provengono. Il decreto prevede che il ministero degli Esteri russo stili un elenco proprio degli Stati che secondo Mosca imporrebbero “linee guida ideologiche neoliberali distruttive che contraddicono i tradizionali valori spirituali e morali russi”.
Secondo la Tass, gli stranieri che si trasferiscono in Russia seguendo il nuovo decreto possono richiedere la residenza temporanea nel Paese “senza tener conto della quota approvata dal governo della Federazione Russa e senza presentare un documento attestante la conoscenza della lingua russa, la conoscenza della storia della Russia e dei fondamenti della legislazione”. Il Ministero degli Affari Esteri dovrà iniziare a rilasciare visti di tre mesi ai richiedenti già a settembre.
Putin ispirato da una studentessa italiana
Pare che il decreto sia nato dopo il dialogo tra Putin e Irene Cecchini, una ragazza italiana che studia in una università a Mosca, in un forum pubblico a febbraio nella capitale russa. Cecchini aveva proposto a Putin di “permettere agli stranieri che condividono i nostri valori e che sognano di trasferirsi in Russia di farlo rapidamente”.
La ragazza, 22enne e originaria di Milano, studia Affari governativi e internazionali all’Università MGIMO di Mosca e da sempre difende la Russia contro la realtà che crea la stampa italiana: “Quella che vedete in Italia non è la realtà: qui si sta benissimo. È un Paese libero che dà opportunità a tutti. Il racconto della Russia illiberale, dittatoriale è una costruzione dell’Occidente che da anni attacca Mosca. L’Occidente ha sempre considerato questo Paese come la pecora nera. La Russia non ha fatto altro che difendersi”. Ha detto quindi di sperare nella cittadinanza russa: “So che i miei mi sono vicini e approvano le mie scelte”.
La black list di Putin
La lotta di Putin contro i valori occidentali si era già palesata in altri contesti, come pochi mesi fa quando ha inserito nella lista nera il movimento Lgbt, designandolo come organizzazione estremista e terroristica. Altro movimento nella black list, la fondazione di George Clooney: la Clooney Foundation for Justice sarebbe “terroristica” perché diffonderebbe informazioni negative sulla Russia. La fondazione dell’attore di Hollywood è stata creata allo scopo di salvaguardare e proteggere le vittime di atrocità e è presente in decine di paesi in tutto il mondo.
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