La Cina nega le accuse e il suo coinvolgimento nella guerra in Ucraina, eppure le fonti che sostengono il contrario sono molte. La Cina è infatti sospettata di aver inviato soldati al fianco delle truppe russe schierate in guerra e di aver prodotto materiale bellico per Mosca.
Prima dell’incontro avvenuto ieri, l’Ucraina aveva dichiarato di avere “Informazioni generali dai servizi di sicurezza, dall’intelligence sulla polvere da sparo e sull’artiglieria“. Yevhen Perebyinis, il primo ministro ucraino, ha convocato l’ambasciatore cinese per un incontro in cui l’Ucraina ha espresso “seria preoccupazione” per la situazione, che andrebbe a compromettere “lo spirito di partenariato tra Ucraina e Cina”.
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“La Cina si oppone fermamente alle accuse infondate e alle manipolazioni politiche” ha dichiarato apertamente il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, in una conferenza stampa. Secondo Pechino infatti le decisioni politiche estere seguono i principi di non ingerenza e neutralità, ribadendo che la Cina si è sempre schierata a favore di una soluzione pacifica del conflitto.
Nonostante questo, rimane fondamentale per il Paese cercare di mantenere un equilibrio tra le sue relazioni con la Russia e le aspettative della comunità internazionale.
Gli antefatti delle accuse
Non pochi sono gli stati e le istituzioni che sostengono il coinvolgimento della Cina nel conflitto russo-ucraino. Solo poche settimane fa sono stati catturati e interrogati dei soldati cinesi che combattevano a Kiev hanno raccontato come tutto è iniziato.
Stando alle loro dichiarazioni, si sarebbero arruolati nell’esercito russo tramite una campagna di reclutamento su TikTok, dietro la promessa di un lavoro migliore e stipendi tra i 200.000 e i 250.000 rubli al mese (circa 2.000-3.000 euro).
Entrambi hanno dichiarato di essersi arruolati senza alcun mandato da Pechino, che nel frattempo ha esortato a evitare “strumentalizzazioni” sul suo ruolo nel conflitto e ha rivendicato la propria imparzialità.
Our military has captured two Chinese citizens who were fighting as part of the Russian army. This happened on Ukrainian territory—in the Donetsk region. Identification documents, bank cards, and personal data were found in their possession.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) April 8, 2025
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