Iran, si contano oltre 500 feriti e almeno 4 morti nell’esplosione nel porto di Bandar Abbas

Forte esplosione nel porto di Bandar Abbas. Per il momento sono 406 i feriti, ma il numero è in continuo aggiornamento. Non sono ancora chiare le cause dell'incidente. In Oman proseguono i colloqui tra Usa e Iran sul programma nucleare di Teheran

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Una forte esplosione nella mattinata ha scosso il sud dell’Iran. È successo nel porto di Shahid Rajaee, nei pressi di Bandar Abbas, nella provincia di Hormozgan. Secondo l’agenzia di stampa Tasmin, che cita le fonti del pronto soccorso, sarebbero almeno 4 i morti e più di 500 i feriti accompagnati nell’ospedale della città. Molti di questi sono membri del personale portuale.

L’esplosione nel porto di Shahid Rajaee ha distrutto un edificio amministrativo nell’area del porto iraniano e diverse auto nei paraggi. Il direttore generale dell’Hormozgan Crisis Management ha annunciato che sono in corso indagini nella zona per individuare la causa dell’esplosione.

Nel frattempo l’Iran ha sospeso tutti i movimenti da e per il porto, uno dei centri commerciali più importanti per l’economia nazionale. Nei pressi del porto di Shahid Rajaee si trova una base della Marina delle Guardie della Rivoluzione e da lì partirebbero le spedizioni di armi destinate a Hezbollah e Houthi.

Secondo alcuni media locali, l’incidente sarebbe stato originato dall’esplosione di un serbatoio di carburante; sono arrivate subito le smentite della Compagnia nazionale di raffinazione e distribuzione di petrolio, secondo le quali non vi sarebbe alcun collegamento con le raffinerie, i serbatoi di carburante e gli oleodotti associati alla società nella zona.

Iran a colloquio con Usa sul nucleare

Nel frattempo continua il colloquio tra Iran e Stati Uniti sul nucleare. Oggi è stato il giorno del terzo round di negoziati tra i due Paesi, in Oman, Paese mediatore del dialogo. I due incontri precedenti si erano tenuti ancora in Oman e a Roma.

La delegazione iraniana ai colloqui è guidata dal ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Abbas Araghchi, mentre quella americana dall’inviato presidenziale speciale Steve Witkoff. Le discussioni potranno essere estesi se necessario, dicono dal Teheran. Araghci ha ribadito che la difesa e il programma missilistico iraniano non rientrano nell’agenda dei colloqui indiretti con gli Stati Uniti sul nucleare.

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