Dazi, l’America si rivolta a Trump: il governatore della California fa causa al Tycoon

Lo Stato della California è quello con la maggiore economia, produzione e agricoltura della Nazione e per questo, dal punto di vista di Gavin Newsom, i dazi provocherebbero un danno ingente alla Regione e ai suoi abitanti

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Donald Trump oggi si trova a dover fare i conti non solo con le possibili rappresaglie provenienti dai Paesi colpiti dai suoi dazi, ma anche con la rabbia dei suoi avversari statunitensi. Il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, ha intentato una causa contro il presidente Usa, accusandolo di aver utilizzato poteri di emergenza per promulgare tariffe globali radicali.

Queste, dal suo punto di vista, potrebbero danneggiare imprese e famiglie californiane, facendo salire i prezzi dei prodotti in vendita e mettendo a rischio posti di lavoro. “Stiamo difendendo le famiglie americane che non possono permettersi di lasciare che il caos continui“, ha spiegato il governatore della California, la cui causa sarà depositata oggi davanti alla corte federale.

Lo Stato della California è quello con la maggiore economia, produzione e agricoltura della Nazione e per questo, dal punto di vista di Newsom, i dazi provocherebbero un danno ingente alla Regione e ai suoi abitanti. “L’aumento delle tariffe ha interrotto le catene di approvvigionamento e inflitto miliardi di dazi, aumentando i costi“, ha continuato il governatore, criticando duramente le scelte del titolare della Casa Bianca.

La storia politica tra Donald Trump e Gavin Newsom ha incontrato alcune difficoltà anche in passato. Gli incendi che hanno colpito Los Angeles e le sue zone limitrofe sono state un’escamotage dell’allora presidente eletto per attaccare duramente il governatore della California, accusandolo di non aver gestito adeguatamente l’emergenza. Fece il giro del mondo il soprannome che Trump diede a Newsom, giocando con l’assonanza del suo nome con un insulto inglese. “Newscum” è stato quindi il titolo utilizzato dai repubblicani per riferirsi al governatore democratico per l’intero periodo.

Trump nel mirino di Biden: “In 100 giorni, questa amministrazione ha causato tanta distruzione”

Newsom non è l’unico democratico che oggi ha deciso di esprimersi in riferimento alle politiche economiche del presidente repubblicano. L’ex presidente degli Usa, Joe Biden, nel suo primo discorso ufficiale a seguito della fine del mandato, ha deciso di criticare come “in meno di 100 giorni, questa amministrazione abbia causato tanti danni e tanta distruzione“.

L’ex presidente ha inoltre sostenuto che proprio il breve lasso di tempo in cui questi cambiamenti sono avvenuti sarebbe un segnale inquietante, alla luce dei quattro anni di durata del suo mandato. “Hanno preso a calci l’amministrazione della previdenza sociale, cacciando 7mila dipendenti“, ha spiegato il democratico, stigmatizzando le riduzioni di personale, promosse da Trump e  da Elon Musk, a guida del Doge, lamentando anche le difficoltà che i pensionati americani starebbero incontrando per ottenere il loro sussidio mensile.

Eppure, le critiche rivolte al presidente Trump sembrerebbero non aver toccato particolarmente il Tycoon. “Gli Stati Uniti stanno incassando numeri record con i dazi doganali, con il costo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto“, ha infatti dichiarato soddisfatto, evitando di discutere delle difficoltà che sta incontrando il Paese. “Allo stesso modo, l’inflazione è in calo. Promesse fatte, promesse mantenute!“, ha poi aggiunto il miliardario su Truth, elogiando.

Una rivendicazione che però non troverebbe riscontro nelle valutazioni dell’Organizzazione mondiale commercio, secondo cui il commercio globale di merci dovrebbe diminuire tra lo 0,2% e l’1,5% nel corso dell’anno. Inoltre, l’incertezza riguardante la situazione politica attuale potrebbe avere “gravi conseguenze negative per il mondo” e “gravi rischi al ribasso” legati alla guerra commerciale. In questo senso, l’Organizzazione ipotizza che il calo del commercio potrebbe essere addirittura superiore all’1,5%.

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