Perché il caffè è importante per gli italiani? Il rito che va oltre la tazzina

Dalla moka al bar, il caffè scandisce le giornate ed è un gesto semplice che racchiude cultura, tradizione e socialità tutta italiana

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Dietro ogni moka sul fuoco, ogni caffè espresso e ogni tazzina al bar si nasconde, per gli italiani, un legame secolare. Il consumo di questa bevanda risale al XVII secolo ma ancora oggi la giornata non inizia davvero finché non si beve il primo.

Questa tradizione è tanto radicata quanto identitaria, con molte sfaccettature: un rito, un momento di socialità, identità nazionale e elemento quotidiano della vita di milioni di persone. Ma cosa rende il caffè così importante per gli italiani?

La storia del caffè in Italia

L’arrivo risale al XVII secolo, quando questa bevanda esotica iniziò a diffondersi nelle corti e nei salotti di grandi città come Venezia, Genova e Napoli. Con l’apertura dei primi caffè pubblici a Venezia la bevanda ha assunto una funzione sociale cruciale, trasformandosi in spazio di incontro dove si discuteva, si creavano relazioni e si scambiavano idee.

Secondo il sociologo Massimo Cerulo il caffè è un “rito minimo“, ossia un gesto quotidiano apparentemente semplice ma con un forte impatto sociale. L’atto di condividerlo crea momenti di connessione, comunicazione e intimità che contribuiscono alla coesione sociale e al mantenimento delle reti interpersonali.

Il bar e la caffetteria come luoghi di aggregazione culturale

Storicamente le caffetterie sono state luogo natale di idee, cambiamento sociale e spazi di dibattito politico-culturale. Oggi, pur evolvendosi in contesti moderni come coworking café o social coffee, mantengono la loro funzione di luoghi di incontro e scambio culturale.

Molti sono i progetti di iniziative sociale di “caffè sociali“, ossia spazi che utilizzano il rito del caffè per promuovere integrazione, solidarietà e coesione tra persone con background culturali differenti.

Il consumo in Italia

Ogni giorno, gli italiani sorseggiano circa 95 milioni di tazzine, posizionando l’Italia al settimo posto mondiale per consumo. La maggior parte avviene a casa, con il 74% degli italiani che lo beve ogni giorno. A livello di preferenze, l’espresso è la tipologia privilegiata, scelta dal 93% dei consumatori.

Nel 2023, le vendite di caffè torrefatto in Italia hanno raggiunto circa 227 milioni di kg, con il 71% del consumo destinato al mercato domestico e il 29% al consumo fuori casa.

Anche dal punto di vista economico l’impatto è significativo: nel 2022 il fatturato delle imprese italiane del comparto è stimato a 4,5 miliardi di euro, con un’incidenza dell’EBITDA sul fatturato dell’11,6%.

Nonostante l’aumento dei prezzi dovuti all’inflazione, il mercato continua a crescere. Le vendite a valore sono aumentate del 6,1% nel 2023, che suggerisce come gli italiani preferiscano qualità superiore e formati come capsule e cialde.

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