Torino, 71enne morta per trasfusione sbagliata: indagati un medico e un infermiere

Un errore commesso dallo staff medico di una clinica a Torino ha portato alla morte di una donna di 71 anni, all'inizio del 2023

Redazione
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Lo scorso anno è avvenuto un grave caso in una clinica di Torino, dove una donna di 71 anni, ricoverata a inizio 2023, sarebbe morta a causa di un errore commesso da un medico e un infermiere. Le sarebbe stata applicata una sacca sbagliata per la trasfusione, che sarebbe appartenuta a un altro paziente. A segnalarlo l’anestetista. Le autorità stanno indagando.

Torino, l’errore in clinica

Carla Raparelli, l’anziana di 71 anni, era stata ricoverata nel reparto Cardiochirurgia di Villa Maria Pia Hospital, la clinica sulla prima collina di Torino. Era la seconda volta per lei, dopo che nel 2016 era stata sottoposta alla sostituzione delle valvole cardiache. Ma in questo secondo ricovero, avvenuto il 9 marzo 2023, non ne sarebbe uscita viva, proprio a causa dell’errore commesso dal personale, che le avrebbe iniettato una trasfusione sbagliata, oltre che inutile. Le è stato iniettato il sangue sbagliato: B+ anziché 0+.

Torino, trasfusione sbagliata
Torino, trasfusione sbagliata

Verso le 22, circa tre quarti d’ora dopo l’errore, le sue condizioni sono precipitate e la clinica ha contattato telefonicamente la figlia della donna: “Sua mamma è gravissima”. Il tentativo di 50 minuti di rianimazione da parte dell’anestesista è stato inutile. Questo si è poi fortunatamente reso conto dell’errore commesso dai suoi colleghi. La donna è stata dichiarata morta, prima che la figlia di Carla Raparelli arrivasse in ospedale. Le indagini sono scattate quando l’anestetista ha segnalato il fatto, aggiungendo che le due persone coinvolte gli avrebbero fatto pressione affinché il presunto errore commesso venisse tolto dalla cartella clinica, “così mi rovini, ho famiglia e dei figli da mantenere”, gli avrebbe detto il medico.

Questi passi falsi sono ora al centro delle indagini della procura di Torino e il pm Giorgio Nicola ha chiesto il rinvio a giudizio di due persone: il medico e l’infermiere, che sono indagati per non aver effettuato la procedura di controllo prevista per le trasfusioni. L’accusa è di omicidio colposo e falso ideologico in atto pubblico.

I protocolli violati sarebbero due, sia il protocollo nazionale sia quello della clinica elaborato un anno prima. L’infermiere avrebbe iniziato la trasfusione verso le 9,15 di sera, senza “procedere ai necessari controlli di identità, corrispondenza e compatibilità immunologica, confrontando i dati presenti sulla singola unità di emocomponenti che erano intestati a un altro ricoverato, con quelli della paziente Carla Raparelli, omettendo di identificarla a letto per verificare se il suo nominativo corrispondesse con quello sulla sacca trasfusionale”.

La clinica Villa Maria Pia Hospital aveva da subito avviato un’indagine interna, raccogliendo la notte stessa le prime testimonianze, e ha indicato tra le possibili cause di morte della donna quella trasfusione incompatibile col suo gruppo sanguigno.

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